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Chi è Kean Juventus, 16 anni e possibile esordio in A


Paulo Dybala ai box, come Marko Pjaca; Mario Mandzukic non al meglio e Juan Cuadrado seconda punta adattata. Resta Gonzalo Higuain e un’emergenza attacco che Massimiliano Allegri potrebbe risolvere con un inserimento a sorpresa, il 16enne Moise Kean, già in panchina da un paio di settimane e pronto al lancio, chissà magari fin da domani sera in Juventus-Sampdoria.

Chi è Kean

Nei maggiori campionati europei nessun classe 2000 ha ancora esordito. Kean sarebbe dunque il primo. Qualcuno, vedendolo in Primavera, lo ha definito un Balotelli 3.0. Rapido, bravo con la palla tra i piedi e capace sotto porta di concretezza. Oltre che con le giovanili bianconere, il ragazzo è stato già mattatore pure con l’Under 17 azzurra. Insomma, il talento c’è. Ora bisognerà capire se la testa sarà quella di un futuro campioncino.

All’anagrafe si chiama Moise Bioty Kean, figlio di genitori ivoriani, ma italianissimo. Anzi, piemontese doc. E’ nato infatti il 28 febbraio del 2000 a Vercelli e chissà che non sogni di ripercorrere le gesta di un certo Silvio Piola, che ha avuto i natali a pochi chilometri da qui. Gli esordi avvengono con il Don Bosco, quindi l’Asti prima che Silvano Benedetti, responsabile della Scuola calcio del Torino, decide che un calciatore simile non va fatto scappare. Proposito che riesce per qualche anno.

La Juventus lo strappa ai granata

Sembra che stiamo parlando di un veterano, ma Kean arriva alla Juve che ha solo 10 anni. E già sufficiente esperienza alle spalle. Non rinnova con i granata l’attaccante e decide di vestire la maglia bianconera. Nel 2013-2014 è con i Giovanissimi, l’anno dopo si divide tra Giovanissimi e Allievi. Segna 27 gol in 10 presenze con i primi, 14 in 15 con gli Allievi.

Arriva in Primavera, dove diventa titolare praticamente inamovibile, sia in campionato sia nella Youth Champions, dove trova pure i primi gol. Arrivato agli ordini di Fabio Grosso come esterno d’attacco, si sta trasformando in punta centrale. A volte può sembrare svogliato nei movimenti, in realtà l’intuito lo porta a correre poco e a essere sempre dove arriva la palla.

Raiola, il procuratore dei campionissimi

Se Kean sarà un’eterna promessa o un campione si vedrà con il tempo. Di sicuro, è stato scelto dal procuratore dei grandissimi, Mino Raiola. Cosa che può preoccupare la Juve, visto il caso Pogba. I grandi club europei hanno messo da tempo gli occhi su di lui. L’Arsenal, da sempre molto attenta ai virgulti con le stimmate dei campioni, sarà allo Stadium sia domani sera contro la Sampdoria, sia sabato contro il Napoli. L’obiettivo è proprio osservare Kean, che evidentemente a Londra vedono all’esordio in uno di questi due match.

Emissari dei Gunners sono stati già in passato a Vinovo per le partite degli Under 15 e degli Under 17. E ora sono pronti a osservarlo tra i grandi. A proposito, anche se Kean sta per firmare un contratto ricco con i bianconeri, oltre all’Arsenal pure altri top team europei stanno prendendo informazioni su di lui. Dal Manchester City al Paris Saint Germain, per intenderci.

L’estate turbolenta di Kean

Dicevamo di Raiola. Appunto. In estate, il super procuratore ha litigato con i dirigenti bianconeri perché non voleva che il suo giovane assistito giocasse con la Primavera della Juve. Secondo lui, era pronto già al calcio professionistico e avrebbe voluto mandarlo in prestito da qualche parte. Compiuti 16 anni, e senza un contratto da professionista, il ragazzo potrebbe infatti trasferirsi in Europa, dove non è riconosciuto il vincolo da ‘giovane di serie’, che frena i trasferimenti tra società italiane. In caso di fuga, insomma, la Juve prenderebbe solamente il premio di preparazione. Da qui, la necessità di sedersi al più presto intorno al tavolo e far firmare a Moise il primo contratto da pro (si parla di un triennale).

Dalla sua, la Juve ha il gradimento della famiglia del ragazzo. In caso di firma di un contratto da professionista, infatti, ci vorrebbe comunque la firma di un genitore. Alla fine, Raiola ha ceduto, probabilmente con la prospettiva di un ricco accordo e di una commissione anche per lui.

Alessandro Pignatelli

Alessandro Pignatelli è stato collaboratore di Nanopress dal 2016 al 2018, occupandosi principalmente di cronaca e sport.

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