Chi è Lucia Borgonzoni, candidata sindaco della Lega Nord al ballottaggio di Bologna

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Chi è Lucia Borgonzoni, candidata sindaco al ballottaggio di Bologna? Una “zecca rossa” rinnegata, come dipinta sarcasticamente dagli avversari politici, o una leghista convinta? Lei, dopo la diffusione di una foto ambigua, ha assicurato di essere sempre stata leghista e che se frequentava gli stessi centri sociali che oggi vorrebbe chiudere, era solo per lavoro. Per fare un ritratto dell’avversaria di Virginio Merola al ballottaggio del 19 giugno, partiamo dal suo profilo più istituzionale. Ciò che Lucia ha raccontato di Lucia.

IL PROGRAMMA DI LUCIA BORGONZONI

La candidata di Matteo Salvini è artista, interior designer, appassionata di musica e libri, buongustaia. E leghista convinta. Se della prima ora o no lo scopriremo tra poco. Nata a Bologna il 18 settembre 1976, ha frequentato l’Istituto tecnico aeronautico, l’Istituto d’Arte e si è laureata all’Accademia delle Belle Arti. Ha esposto i suoi quadri in varie mostre in Italia e si è occupata dell’arredamento di numerosi locali pubblici. “Amo l’arte e tra i miei pittori preferiti vi sono i Preraffaelliti, Hieronymus Bosch e gli iperrealisti come Alyssa Monks. Cantanti preferiti? Battiato, De André, Lucio Dalla, Miles Davis, i Muse e i Depeche Mode… anche se ascolto un po’ tutta la musica, in generale, perché – come dice Platone – fa bene al cuore e all’anima”.

L’impegno politico con il Carroccio
La militanza nella Lega Nord va avanti dal 2009. È stata responsabile del tesseramento della Lega Nord di Bologna e provincia, presidente del Gruppo Consiliare della Provincia, presidente della seconda Commissione Consiliare, Bilancio Patrimonio ed edilizia scolastica della provincia. Durante l’ultima Giunta Merola è stata consigliera comunale, responsabile del Movimento Giovani Padani di Bologna e provincia, e Coordinatrice Nazionale del Gruppo Politico Femminile dell’Emilia.

‘Liberiamo Bologna’

Matteo Salvini a Bologna per sostenere Lucia Borgonzoni

Al ballottaggio 2016 sogna di spodestare Virginio Merola, espugnando il fortino rosso bolognese. Rispetto al programma di Merola, lei punta tutto sulla sicurezza, come ogni leghista che si rispetti. E tra le sue battaglie quella contro i centri sociali. Motivo per cui questi sono scesi in piazza per contestare lei e Salvini, prima dei loro comizi. I due alleati, per controprotesta, si sono imbavagilati reggendo lo striscione “Liberiamo Bologna”.

Quella foto nel centro sociale

Borgonzoni al centro sociale

Ma come fa la Borgonzoni a odiare i centri sociali se da giovane li frequentava? La foto , provocatoria, l’ha diffusa su Facebook tal Mauro Boris Borella: “Domani vado in piazza con mia figlia (nata a Pompei come la sua mamma ) a salutare una vecchia amica con cui ai tempi del Link, quando finiva di lavorare al ns bar si andava tutti nel ns casale occupato e ci si divertiva tanto (come da foto). Sarebbe oltremodo divertente oggi vederla diventare sindaco di Bologna in un partito che odia i centri sociali e chi ne fa parte, dopo averci bazzicato (e razzolato parecchie paghette in nero) per anni. Senza parlare di altro per cui rischierei denunce e querele, (ma basta questa immagine per farvi capire di cosa scrivo not?)”.

‘Ma quale zecca rossa, sono sempre stata leghista!’
La diffusione della foto (risalente al lontano 2000, quando aveva 24 anni) ha creato qualche imbarazzo alla candidata. Pronte le spiegazioni: “Ma quale zecca rossa, sono sempre stata leghista!”. Che ci faceva al Link? Lavorava come barista, ha assicurato, prima di sparare a zero “Lo sapevano tutti che ero leghista. Quel ragazzo non me lo ricordo, e neppure il casale occupato. Non rinnego quel periodo, ma un tempo le persone che giravano dentro i centri sociali erano diverse. Nessuno mi ha mai proposto di andare a spaccare le vetrine, in quegli anni non mettevano Bologna sottosopra. Se diventassi sindaco i centri sociali li chiuderei, almeno come sono ora. Magari scopro che si fanno anche delle cose culturali dentro e allora non li chiudo. Ma ci credo poco”. Ma in fondo, che problema c’è? Del resto anche il suo capo Salvini, da giovane, aveva frequentato il Leoncavallo…

Il papà la vota o no?
Ultima curiosità: cosa pensa di lei l’architetto Giambattista Borgonzoni, il papà? La voterà? Certo che sì… anzi no: “Cara Lucia, ti auguro di cuore di raggiungere tutti i risultati che meriti, che tu ce la faccia a diventare sindaco perché hai grandi qualità. Sulla tua scelta politica personalmente penso che la Lega Nord sia il termometro della febbre ma non la cura per il Paese. Quello degli immigrati è un problema gigantesco, non saranno i muretti bassi di Salvini a risolverlo”. Insomma, Lucia Borgonzoni non potrà contare sul voto del padre ma sogna lo stesso l’exploit nella sua Bologna.

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