Un volto nuovo per uno dei dicasteri più caldi. Marco Minniti è il ministro degli Interni del governo Gentiloni. Sottosegretario alla Sicurezza con delega ai servizi segreti, Minniti è al suo primo incarico ministeriale dopo una lunga esperienza politica e istituzionale che lo ha portato già una volta al Viminale come vice ministro del secondo governo Prodi. Calabrese doc, storicamente vicino a Massimo D’Alema, è rimasto nel solco della sinistra attraversandone tutte le fasi, dal PdS di DS fino al PD, ricoprendo incarichi dirigenziali a livello locale prima di arrivare a Roma con incarichi di governo come sottosegretario alla presidenza con il suo mentore politico. Esperto di sicurezza del partito, entra nell’esecutivo uscito dalle urne nel 2013 con Enrico Letta, confermato poi da Renzi.
Nato a Reggio Calabria nel 1956, Minniti si innamora da giovanissimo nella politica, militando nelle fila del Partito Comunista. Laureato in filosofia, inizia la lunga militanza nella sua terra d’origine, diventando segretario della federazione del capoluogo calabro. Con la scissione, diventa nel 1992 segretario regionale del PdS calabresi e inizia la scalata ai vertici dirigenziali nazionali, diventando nel 1996 coordinatore nazionale e due anni dopo segretario organizzativo dei DS.
Vicinissimo a Massimo D’Alema è sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio nel primo governo D’Alema, aggiungendo la delega ai servizi per le informazioni e la sicurezza nel secondo governo D’Alema. L’esperienza maturata nei due escutivi viene riconosciuta anche dagli esecutivi successivi d’area di centrosinistra o tecnica: è così coordinatore del Comitato interministeriale per la ricostruzione dei Balcani all’epoca della crisi del Kosovo, sottosegretario di Stato alla Difesa nel secondo governo Amato e vice ministro agli Interni nel secondo governo Prodi.
Approda in Parlamento nel 2001 con i DS, venendo eletto alla Camera: viene confermato sempre nella circoscrizione della Calabria anche nelle due successive legislature con l’Ulivo e con il PD, di cui diventa segretario regionale per la sua regione d’origine.
Nelle fila dei dem svolge incarichi di prestigio: sotto la segreteria di Dario Franceschini è presidente del forum nazionale sicurezza, mentre con la segreteria Bersani è responsabile nazionale per la verifica dell’attuazione del programma del governo Monti e “ministro ombra” agli Interni.
Nel 2009 è tra i promotori della fondazione ICSA (Intelligence Culture and Strategic Analysis), centro di analisi e elaborazione culturale per la sicurezza, la difesa e l’intelligence.
Eletto in Senato nel 2013, è scelto da Letta come sottosegretario con delega alla sicurezza e ai servizi segreti, incarico che gli viene confermato da Matteo Renzi nel 2014: il 12 dicembre 2016 è nominato ministro degli Interni nel governo Gentiloni.
[tabler] I MINISTRI | DEL GOVERNO | DI PAOLO GENTILONI
Esteri: Alfano | Interno: Minniti | Lavoro: Poletti
Economia: Padoan | Difesa: Pinotti | Giustizia: Orlando
Cultura: Franceschini | Salute: Lorenzin | Istruzione: Fedeli
Sviluppo Economico: Calenda | Agricoltura: Martina | Trasporti: Delrio
Ambiente: Galletti | Rapp. col Parlamento: Finocchiaro | Affari regionali: Costa
Semplificazione: Madia | Mezzogiorno: De Vincenti | Sport: Lotti
Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio: Boschi | |
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