Ieri il boss pugliese Marco Raduano è evaso dal carcere di massima sicurezza di Nuoro.
Chi è con esattezza il boss che emulando i vecchi film dove il detenuto si calava già con delle lenzuola, ha eluso la sicurezza della struttura facendo perdere le proprie tracce? Ripercorriamo in breve il suo curriculum criminale.
Marco Raduano, classe 1984, è considerato il vertice di un clan della mafia di Vieste. Soprannominato “pallone”, è fuggito dal carcere sardo di massima sicurezza Badù e Carros eludendo la sorveglianza.
L’uomo è un esponente dell’omonimo clan dei Montanari egemone nel territorio garganico e non solo e vanta una carriera criminale non da poco, ha in corso infatti diverse condanne, come quella per traffico di stupefacenti con aggravante del metodo mafioso.
Ancora, Raduano è accusato di diversi omicidi e reati contro la persona ma anche contro il patrimonio e non per ultimo, detenzione illegale di armi. A lui è legata l’ultima guerra di mafia a Vieste.
La sua condanna a 19 anni era diventata definitiva pochi giorni fa e a questa si aggiungono 3 anni di libertà vigilata. Il boss è stato giudicato nell’ambito del processo chiamato ‘Neve di Marzo’, ovvero l’operazione del 2019 in cui i Carabinieri arrestarono 15 persone del medesimo clan mafioso, accusare di associazione a delinquere, spaccio di droga e altri reati riguardante il porto di armi illegale.
C’è stato un ricorso in Cassazione in seguito alla convalida della pena ma questo non è stato ammesso e così Raduano si trovava nel carcere di massima sicurezza dove però evidentemente ci sono state delle gravi falle, tali da lasciarlo agire indisturbato senza che nessuno notasse la sua fuga fin quando non è tato troppo tardi.
Sono in corso ora le ricerche a tappeto perché l’uomo, che era detenuto in regime di 416 bis, è un elemento molto pericoloso della malavita locale e si teme già che si sia ricongiunto con il suo gruppo.
L’evasione è avvenuta ieri e la segnalazione c’è stata alle 19. Come in un copione di un film visto mille volte, Raduano ha creato una corda con delle lenzuola, poi ha scavalcato il muro di cinta e si è calato all’esterno aiutandosi con quest’ultima.
Ci si interroga su come abbia potuto evadere con tanta facilità al giorno d’oggi, specialmente da una struttura di massima sicurezza. Tuttavia, se guardiamo meglio i dettagli di questa vicenda ci accorgiamo che da tempo il sindacato autonomo Sappe, della polizia penitenziaria, ha denunciato lo stato delle carceri sarde, fra cui appunto quella di Nuoro.
La carenza di personale è un elemento che è stato denunciato più volte, specialmente perché in diverse di queste ci sono terroristi e mafiosi molto pericolosi e c’è bisogno di un’adeguata sicurezza.
Per il segretario generale del sindacato si tratta di un fatto di inaudita gravità ma l’unica cosa che si può fare a questo punto è intensificare le ricerche dell’uomo e per farlo c’è un grande dispiegamento delle forze dell’ordine e la massima allerta fra la polizia di frontiera in modo che Raduano non possa lasciare l’isola.
Oltre le indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia, è scattata anche un’indagine interna nel carcere per capire i suoi ultimi movimenti e ascoltare le testimonianze di chi era di turno ieri.
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