E’ l’organizzatore del Family day, ma chi è Massimo Gandolfini? Noto per essere il portavoce del comitato Difendiamo i nostri figli, e prima ancora, in occasione del Family Day del 20 giugno scorso, del comitato ”Da mamma e papà”, lo psichiatra e presidente dell’associazione medici cattolici della Lombardia si è sempre posto a difesa della famiglia etero tradizionale. Famose le sue parole: ”Rispettare i gay non significa cadere nel libero arbitrio. Insomma è come dire che se tua madre è demente allora puoi ucciderla, vi pare normale? Le famiglie omogenitoriali sono un modello sbagliato: perché allora non approviamo la poligamia? O gli scambisti?”.
Piccola Biografia di Massimo Gandolfini
Massimo Gandolfini è nato a Roma nel 1951, si è sposato nel 1977, e non potendo avere figli, ha adottato una bambina peruviana, poi altri due bambini brasiliani e quattro italiani. Si è laureato in medicina a Milano e vive a Brescia, dove è responsabile dei Neocatecumenali e direttore del Dipartimento di Neurochirurgia-Neurologia dell’Istituto ospedaliero Fondazione Poliambulanza. Gandolfini è anche presidente dell’Associazione medici cattolici regione Lombardia e già vicepresidente dell’associazione Scienza&Vita.
Il Gandolfini-pensieroMassimo Gandolfini sostiene che l’omosessualità non è una variante naturale del comportamento umano, come afferma l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ma un “disagio identitario”, un profondo male di vivere che va corretto dall’azione di un educatore, il quale deve spingere il gay verso l’eterosessualità. Il neurochirurgo – definitosi ”uno dei massimi esperti in ordine agli aspetti biologici e neurobiologici della strutturazione dell’identità sessuata femmina/maschio” – è salito agli onori delle cronache per la sua teoria anti gender, in stretta difesa della composizione tradizionale della famiglia eterosessuale. ”Rispettare gli omosessuali non significa cadere nel libero arbitrio totale”, ha precisato più volte, ”Il diritto al figlio a tutti i costi non esiste, neanche per le coppie etero sterili. Sono contrario alla fecondazione assistita e all’eterologa. È una forma di neocolonialismo, si va nei paesi poveri dove le donne sono disposte a vendere l’anima pur di guadagnare qualche soldo”.
”Oggi la Chiesa ha capito che da parte nostra c’è grande onestà intellettuale, non abbiamo lobby alle spalle, abbiamo partiti come il Nuovo centrodestra che ci sta appoggiando, ma non abbiamo alcuna intenzione di fondare un movimento, parliamo alle famiglie”.
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