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Milanese di nascita, Pierfrancesco Majorino è stato il primo candidato alle Primarie del centrosinistra di Milano in vista delle amministrative del post Pisapia. 41 anni, padre di un bimbo di 7, l’attuale Assessore alle Politiche Sociali e Cultura della Salute vive e lavora nel capoluogo meneghino da sempre: la sua carriera politica è legata alla città e alla sinistra milanese dove ha mosso i primi passi. Lo slogan della sua campagna recita “Come prima Più di Prima”, a indicare la volontà di seguire la politica della giunta Pisapia e di essere “più coraggiosa” in alcuni settori. Conosciamo un po’ meglio Pierfrancesco Majorino.
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Nato a Milano nel 1973, Majorino ha sempre vissuto e lavorato nella città, iniziando la militanza politica nelle fila della FIGC a 14 anni. Tra in fondatori e primo presidente dal 1994 al 1998 del sindacato giovanile Unione degli Studenti, è segretario dei DS per Milano e responsabile del coordinamento milanese.
Nel 1998 viene nominato dall’allora Ministro alla Solidarietà sociale Livia Turco suo consigliere delegato per le politiche giovanili. Nel 2006 entra nel Consiglio Comunale di Milano nella lista dell’Ulivo, diventando capogruppo per il PD due anni dopo. Il suo impegno nelle politiche sociali continua tra i banchi dell’opposizione con la giunta di Letizia Moratti. All’attività politica affianca anche quella di scrittore, pubblicando il primo romanzo nel 2005. L’ultima fatica letteraria è del 2015: “Milano come Lampedusa?” (edita per Novecento Editore) è scritta a quattro mani con Caterina Sarfatti, sua compagna nella vita, e racconta dell’accoglienza dei profughi a Milano a partire dal 2013.
Con l’arrivo di Giuliano Pisapia a Palazzo Marino, viene nominato Assessore alle Politiche Sociali: nel corso dell’ultima amministrazione istituisce il Registro delle Unioni civili e il Registro delle dichiarazioni anticipate di fine vita. Tra le altre iniziative, ricordiamo l’apertura della Casa dei Diritti con servizi e sportelli per la difesa e la tutela delle persone vittime di discriminazioni etniche o legate all’orientamento LGBT.
Il suo arrivo all’assessorato per le Politiche sociali ha coinciso con la crisi dei profughi siriani ed eritrei: sua l’iniziativa dei rimborsi per le famiglie milanesi che accolgono nelle loro case i profughi. Dal 2015 si occupa del bando per la realizzazione di luoghi di culto a Milano, tra cui la moschea; fa parte dell’Assemblea Nazionale del PD.
“Io corro per vincere. Non m’interessa arrivare secondo. Voglio diventare sindaco per portare avanti un’idea di città che sia in continuità con l’esperienza di Giuliano Pisapia e, sotto alcuni profili, ancora più coraggiosa e radicale”, ha dichiarato in un’intervista al Corriere della Sera.
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