Ieri, 1° giugno 2023, è stato rinvenuto il cadavere di Ferdinando Carretta. L’uomo che, nel 1989, a soli 27 anni, sterminò la sua intera famiglia per questioni legate alla disponibilità di denaro e all’eredità. Carretta era nato il 7 novembre 1962 a Parma ed il suo nome è da oltre un trentennio accostato a una delle più brutte pagine di cronaca nera del nostro Paese.
Nel 1989 Ferdinando viveva ancora a Parma con i suoi genitori, Marta Ghezzi, 50 anni, Giuseppe Carretta, 53 anni, e suo fratello minore Nicola Carretta, di soli 23 anni. Sin dalla giovane età aveva avuto problemi di droga e questo aveva pregiudicato in maniera pressoché irreversibile i rapporti con i suoi familiari. Così, decise di ucciderli tutti il 4 agosto di quello stesso anno. E lo fece a colpi di una pistola semiautomatica, acquistata in un’armeria a Reggio Emilia. Dopodiché nascose i cadaveri in bagno e ripulì accuratamente la scena del crimine.
Dopo aver sterminato la famiglia, l’otto agosto 1989, Ferdinando incassò due assegni di un importo pari a sei milioni di vecchie lire. Dopodiché, per depistare le indagini, decise di simulare l’allontanamento dei genitori. E lo fece guidando il camper di famiglia fino a Milano. A quel punto, si trasferì a Londra ed iniziò ad abitare nei sobborghi più malfamati della città. Riusciva a mantenersi facendo lavori umili e conducendo una vita pressoché nell’anonimato.
Il 21 novembre 1998 Ferdinando venne fermato dalla polizia di Scotland Yard. Che, attraverso la cooperazione dell’Interpol, si mise in contatto con l’autorità giudiziaria italiana. Ferdinando Carretta fu raggiunto a Londra dal procuratore di Parma. Durante l’interrogatorio, l’uomo riferì di non aver più contatti con la famiglia proprio dell’agosto 1989 quando aveva aiutato i suoi genitori a fuggire ai Caraibi per coprire il fallimento della ditta di famiglia.
“Ho impugnato quell’arma da fuoco e ho sparato ai miei genitori e a mio fratello”. Queste le parole pronunciate in diretta durante l’intervista sostenuta in collegamento ai microfoni televisivi qualche giorno dopo gli accertamenti fatti dal procuratore di Parma. A seguito di quella confessione inaspettata, l’uomo venne arrestato e portato immediatamente in Italia. I cadaveri dei suoi familiari furono cercati in lungo e in largo, ma senza esito. Nell’abitazione dei Carretta il Ris di Parma repertarono tracce di sangue, verosimilmente riconducibili alla mattanza. Dunque, gli inquirenti dovettero prendere per buone le dichiarazioni di Ferdinando, il quale dichiarò di aver gettato i cadaveri nella discarica di Viarolo. Dove però non vennero mai ritrovati.
Ferdinando carretta fu condannato il 15 aprile del 1999 per aver ucciso i suoi genitori ed il fratello minore. Tuttavia, venne riconosciuto come incapace di intendere e di volere al momento del fatto. E questo fece sì che lo stesso venne rinchiuso nell’ospedale psichiatrico giudiziario di Castiglione delle Stiviere. Da quell’ospedale uscì nel 2006 per entrare in una comunità di recupero di Forlì.
Tanto ha fatto discutere l’eredita ottenuta da Ferdinando. Difatti, nel 2008 è entrato nella disponibilità della casa del massacro dopo aver raggiunto un accordo con le zie. Due anni dopo, era il 2010, decise di mettere in vendita l’abitazione in cui aveva sterminato i genitori ed il fratellino minore.
Ferdinando Carretta è tornato in libertà ed ha finito di scontare gli anni nell’ospedale giudiziario il 9 maggio del 2015. Da quel giorno in poi si è trasferito nella sua casa di Forlì, acquistata cinque anni prima con i soldi ricavati alla vendita della casa di Parma. L’uomo è stato rinvenuto cadavere nella sua abitazione il 1° giugno 2023 all’età di sessantuno anni. Era malato da tempo ed il suo corpo senza vita è stato ritrovato a seguito di una segnalazione fatta dai vicini che non lo vedevano da qualche giorno.
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