Ismail Haniyeh è stato ucciso mentre si trovava a Teheran, dove era arrivato per partecipare a un evento ufficiale.
Nell’attacco, costato la vita al leader di Hamas, ha perso la vita anche una guardia di sicurezza iraniana.
Ismail Haniyeh, leader politico di Hamas, è stato ucciso in un raid aereo a Teheran il 31 luglio 2024. Haniyeh, che aveva 62 anni, si trovava in Iran per partecipare alla cerimonia di insediamento del presidente iraniano Masoud Pezeshkian.
Haniyeh era una figura di spicco di Hamas dal 2017 e aveva una lunga storia nel movimento, inclusi periodi di detenzione e deportazione. La sua morte rappresenta una significativa perdita per Hamas e potrebbe avere ripercussioni sulla situazione geopolitica della regione.
L’attacco è avvenuto nella sua residenza poco dopo che aveva partecipato alla cerimonia di insediamento del presidente iraniano Masoud Pezeshkian. Hamas ha attribuito l’attacco a Israele, che non ha rilasciato commenti ufficiali.
L’agguato ha provocato anche la morte di una guardia di sicurezza iraniana. Le circostanze esatte dell’attacco non sono ancora state chiarite del tutto e sull’accaduto sono in corso le indagini da parte delle autorità iraniane. La morte di Haniyeh potrebbe avere ripercussioni significative sulla situazione geopolitica della regione, con possibili ritorsioni da parte di Hamas e dei suoi alleati.
Ismail Haniyeh ha ricoperto un ruolo di primo piano all’interno di Hamas. Dal 2017, Haniyeh è stato il leader politico di Hamas, guidando le strategie politiche e diplomatiche del movimento. In precedenza, dal 2006 al 2007, è stato Primo Ministro.
Haniyeh è stato uno stretto collaboratore del co-fondatore di Hamas, il defunto sceicco Ahmed Yassin, e ha giocato un ruolo fondamentale nella crescita e nell’organizzazione del movimento. Durante la prima Intifada, Haniyeh è stato più volte catturato dalle autorità israeliane e deportato nel sud del Libano nel 1992, riuscendo poi a fare ritorno a Gaza. Negli ultimi anni, Haniyeh ha vissuto a Doha, in Qatar, dove ha lavorato per rafforzare le relazioni di Hamas con altri paesi e gruppi nella regione.
La sua morte potrebbe causare un inasprimento delle tensioni tra Gaza e Israele e potrebbe dare una scossa alla leadership, causando una lotta interna per il potere o una riorganizzazione strategica del movimento e, non ultimo, la sua uccisione potrebbe complicare ulteriormente i già fragili negoziati di pace tra Israele e Palestina, rendendo ancora più difficile trovare un terreno comune per il dialogo.
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