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Chi si è qualificato agli ottavi di finale di Champions League e chi è sceso in Europa League

La fase a gironi della Champions League si è conclusa, e in anticipo rispetto agli anni scorsi (ma solo per via dei Mondiali in Qatar). Di sorprese, in effetti, ce ne sono state parecchie: l’esclusione della Juventus e dell’Atletico Madrid dagli ottavi di finale: se i primi sono retrocessi nell’Europa cadetta, così come il Barcellona, gli spagnoli sono finiti proprio nel dimenticatoio delle competizioni Uefa. Quanto al Milan, dopo nove anni, torna a essere tra le prime sedici squadre in Europa e fa compagnia a Inter e Napoli, già qualificate nelle precedenti giornate.

I giocatori del Milan festeggiano dopo il gol di Olivier Giroud – Nanopress.it

Con la vittoria di oggi a San Siro contro il Salisburgo, infatti, gli uomini di Stefano Pioli hanno staccato il pass per gli ottavi di finale assieme al Chelsea, condannando invece gli austriaci all’Europa League. La sfida a distanza tra Psg e Benfica, nel girone dei bianconeri, invece, è stata vinta dai portoghesi che hanno superato il Maccabi Haifa per ben 1-6, segnando quindi nove gol in trasferta contro i sei dei parigini, che pure ne hanno segnato due alla squadra di Massimiliano Allegri all’Allianz Stadium. Vediamo insieme tutti i verdetti della fase a gironi. E anche chi potrebbe pescare le italiane.

Champions League: il Milan resta in sella, la Juventus retrocede nell’Europa cadetta

*GRUPPO E – Al Chelsea di Graham Potter, già dentro dalla scorsa settimana, si aggiunge anche il Milan. Il Diavolo esce dall’inferno incominciato nel 2014, con l’eliminazione agli ottavi contro l’Atletico Madrid, e torna là: tra le grandi. Il Salisburgo, invece, retrocede ai sedicesimi della seconda competizione Uefa, mentre per la Dinamo Zagabria non è altro che oblio, al momento.

MILAN-SALISBURGO 4-0 – Basterebbe, effettivamente, la rete del solito Giroud su assist del solito Tonali per colorare di sogni e riempire di gioia un San Siro tutto esaurito. E riportare, dicevamo, il Milan alla fase a eliminazione diretta nove anni dall’ultima volta. Ma poi alla festa vuole partecipare anche Krunic, stavolta con il francese a fare da assistman, che poi comunque si rimette in proprio e fa anche il gol del 3-0. Quasi allo scadere, arriva anche il poker dei rossoneri, calato da Messias.

CHELSEA-DINAMO ZAGABRIA 2-1– Ad aprire i giochi a Stamford Bridge, stranamente, non sono i padroni di casa, ma è Petkovic che ha segnato al settimo minuto per i croati, hanno risposto prima Sterling al 18esimo, poi l’ex Juventus Zakaria al 30esimo. I due gol, poi, non fanno che dimostrare chi dei due è più forte.

 

*GRUPPO F – Il Real Madrid e il Lipsia si giocavano il primo posto nel gruppo F e anche nella sesta giornata hanno confermato di essere le squadre più forti e sicuramente le più in forma del girone. I Blancos hanno demolito anche il Celtic con il netto risultato di 5-1, ma anche l’affermazione dei tedeschi è stata roboante. Un secco 0-4 che permette ai ragazzi di Marco Rose di accedere agli ottavi di finale come seconda, con Carlo Ancelotti che vola al primo posto. Solo Europa League per lo Shakhtar Donetsk.

REAL MADRID-CELTIC 5-1 – Se si pensa alla Champions League dell’ultimo decennio non si può evitare di associarla al Real Madrid che in questa competizione sembra trovare il suo habitat naturale e innato, quasi sfiorando la perfezione. Anche stasera la squadra di Ancelotti non sbaglia, salendo a quota 13 punti nel girone e confermando il primo posto. Le cose si sono subito messe bene contro il Celtic. Già al sesto minuto, Modric non sbaglia dal dischetto, diventando il calciatore più “vecchio” a realizzare un rigore in Champions League. È solo l’inizio della festa perché al 21esimo la musica si ripete: Rodrygo dagli undici metri raddoppia. L’arbitra Frappart fischia al 35esimo ancora un altro rigore, ma stavolta al Celtic. C’è due, ma senza il tre, perché Juranovic si fa ipnotizzare da Courtois: si resta sul 2-0.

Nel secondo tempo il Real dilaga. Prima ci pensa Asensio a mettere il timbro sul tris blanco, poi c’è gloria anche per Vinicius Junior. Segue una girandola di cambi da una parte e dall’altra che conduce direttamente al 5-0, segnato dal solito Valverde, che si sta confermando stabilmente tra i migliori centrocampisti d’Europa. C’è spazio anche per il gol della bandiera, quello di Jota all’84esimo. Una manita, per dirla alla spagnola, che è la maniera migliore possibile per il mister italiano di salutare con la pancia piena la fase a gironi e accedere agli ottavi della coppa che in realtà fa rima con Real Madrid.

SHAKHTAR DONETSK-LIPSIA 0-4 – Il Lipsia corre, corre e non si ferma, e non per le ali della Red Bull. Oggi contro lo Shakhtar c’era la possibilità di blindare gli ottavi di finale e gli uomini di Rose non solo non se la sono fatta sfuggire, ma hanno recapitato un segnale forte e chiaro alla competizione: attenzione ai tedeschi, e non solo a quelli del Bayern. Anche in questo caso, la partita si mette subito bene. Al decimo minuto il solito Nkunku, lanciato da Werner, stappa la partita. Poco dopo l’attaccante è costretto a uscire, entra Forsberg ma la musica non cambia. Gli ucraini ci provano nei primi 45 minuti, ma nella ripresa devono arrendersi alle qualità degli ospiti. Al 50esimo André Silva, vecchia conoscenza della Serie A, mette il lucchetto sulla gara firmando il 0-2. Dodici minuti tocca al gioiello Szoboszlai partecipare al party con lo 0-3. Al 68esimo arriva anche la beffa per lo Shakhtar che subisce il poker con un autogol di Bender. Gioco, partita, incontro e un avvertimento: chi verrà accoppiato al Lipsia ai sorteggi non potrà gioire più di tanto.

 

*GRUPPO G – La storia del girone G era già bella che scritta, da una settimana almeno: il Manchester City si è qualificata come prima, il Borussia Dortmund anche senza Erling Haaland come secondo e il Siviglia è finito nella suo comfort zone, che in pratica significa vincere l’Europa League. Al Copenhagen resta la soddisfazione di aver strappato un punto ai tedeschi, e aver onorato la competizione.

MANCHESTER CITY-SIVIGLIA 3-1 – I Citizens hanno poco altro da chiedere a un girone che hanno letteralmente dominato a furia di gol e possesso palla, nell’ordine che volete, ma soprattutto nel segno di un norvegese di cui avrete sentito parlare qualche volta. Stasera l’incontro con il Siviglia è praticamente solo per lo spettacolo e alla fine non è mancato come anche l’equilibrio tra le parti. Il primo boato è degli ospiti: al 31esimo, infatti, è Rafa Mir a sbloccare la partita e parliamo di un gioiello già seguito da alcuni dei migliori club in Europa. Si va a riposo sullo 0-1, ma nella ripresa, nonostante le tante assenze, il City emerge comunque. Al 52esimo, Lewis sfrutta l’assist di Alvarez e firma il gol del pareggio. Poi è l’argentino a mettersi in proprio, venti minuti più tardi, e a segnare la rete della definitiva rimonta, impreziosita anche dal terzo gol di Mahrez.

COPENHAGEN-BORUSSIA DORTMUND 1-1 – I danesi, non troppo fortunati nei sorteggi, non ci vanno neanche mai vicini a sperare di rubare qualcosa alle avversarie, e anche nell’ultima partita del girone, subiscono gol per primi con Hazard. È il 23esimo, e meno di venti minuti dopo arriva il pareggio con Haraldsson, che non cambia nulla ai fini della classifica, ma va bene uguale.

 

*GRUPPO H – Rimane tutto com’era già prima nel girone maledetto della Juventus di Massimiliano Allegri. Il Paris Saint-Germain, che ha segnato quanto il Benfica, però, è secondo perché i portoghesi di Lisbona li hanno eguagliati nella differenza reti, ma hanno segnato tre gol più dei parigini in trasferta, addirittura il sesto parametro della Uefa per decidere le posizioni in classifica. I bianconeri, invece, cadono in Europa League (almeno), mentre gli israeliani del Maccabi Haifa, i veri artefici del tonfo degli italiani, si possono beare di essere stati una vera spina nel fianco. Aja!

Un’azione di Juventus-Psg – Nanopress.it

JUVENTUS-PSG 1-2 – E orgoglio sia. Dopo il fracasso, per dirla all’iberica, contro il Benfica e prima ancora la caduta disastrosa contro il Maccabei Haifa, la Juventus si trova a inseguire l’Europa League, ma contro un PSG che deve ancora blindare il primo posto. Il match inizia subito in salita per i padroni di casa: al 13esimo, Lionel Messi trova Kylian Mbappé e il francese non sbaglia il gol dello 0-1. I torinesi, però, stasera sono in partita ed esprimono un calcio gradevole. Gli sforzi della Vecchia Signora sono ripagati da Bonucci che sfrutta l’assist di Cuadrado e pareggia al 39esimo.

Si va a riposo in parità, ma nella ripresa riemerge la qualità del PSG. I francesi passano nuovamente in vantaggio con Mendes al 69esimo, dopo un’azione condotta dal solito Mbappé, probabilmente il migliore in campo. Al 74esimo una piccola grande gioia per i piemontesi: Allegri comanda il cambio e Federico Chiesa prende il posto di Miretti. L’esterno d’attacco della Nazionale torna in campo dieci mesi dopo il brutto infortunio che l’ha tenuto ai box.

MACCABI HAIFA-BENFICA 1-6 – Il Benfica arriva alla sesta giornata con il petto gonfio di chi è già sicuro di partecipare agli ottavi, ma il Maccabi Haifa ci ha preso gusto e, dopo la vittoria contro la Juventus in Israele, vuole concedersi il bis. La partenza dà ragione ai portoghesi: è solo il 20esimo quando Goncalo Ramos firma il vantaggio che potrebbe voler dire passaggio del turno come prima del girone, in caso di buone notizie dall’Allianz Stadium. Passano solo sei minuti e i padroni di casa pareggiano con Chery. A questo punto, la partita si blocca con il Benfica che ci prova, ma anche il Maccabi si rende pericoloso. Al 59esimo la partita cambia: Musa gonfia la rete e riporta i lusitani in vantaggio. A questo punto, gli ospiti si scatenano: Grimaldo, terzino che piace a Inter e Juventus sul calciomercato, firma il tris al 69esimo. Quattro minuti dopo, Rafa Silva, il giustiziere d’Europa della Juventus, cala il poker. Ma siccome l’obiettivo è superare i parigini, partecipa alla festa anche Henrique Araujo, e poi agguanta il Psg il gol di Joao Mario, che regala anche la prima posizione agli ospiti.

Champions League: il Napoli passa come primo, l’Inter va avanti da seconda. El Cholo è fuori da tutto

*GRUPPO A – In uno dei gironi più ostici che potessero capitare al Napoli, gli azzurri di Luciano Spalletti non solo riescono a qualificarsi alla fase a eliminazione diretta con due turni di anticipo, ma riescono addirittura ad arrivare prima dei vicecampioni di Europa del Liverpool perdendo solo lo scontro finale di Anfield. Ma senza ripercussioni, perché anche se i punti sono gli stessi (15) e gli scontri diretti sono finiti in pareggio (di risultati e di gol), i partenopei hanno registrato una differenza reti migliore, specialmente grazie alle tre reti  fatte in più. L’Ajax, ridimensionato, scende in Europa League, mentre i Rangers, che hanno segnato solo due reti, subendone 22, ci riproveranno l’anno prossimo, magari con più fortuna.

LIVERPOOL-NAPOLI 2-0 – Non c’è niente da segnalare nel primo tempo della partita dei Reds contro il “nostro Napoli”, d’altronde i partenopei hanno ben poco da spingere sull’acceleratore e al Liverpool di Jurgen Klopp dovrebbero servire cinque gol (senza subirne) per ribaltare un esito quasi scontato. Non ci riescono neanche nella seconda frazione, anzi: ad andare in vantaggio sono gli ospiti con una rete di Ostigard, che poi viene annullata dal Var. Le due reti della gloria (e per salvare la faccia), gli inglesi le segnano all’85esimo con Salah e al 98esimo con Darwin Nunez, ma, appunto, servono davvero a poco.

RANGERS-AJAX 1-3 – Ci mettono esattamente quattro minuti gli olandesi a rendere palese che vogliono rimanere in Europa, in realtà però ci vorrebbero almeno sette gol per gli scozzesi per cambiare i giochi. Comunque sia, Berghuis apre il conto delle marcature per l’Ajax, mentre al 29esimo è Kudus a fare ancora la voce grossa, la seconda volta, poi, è il Var a smorzare l’urlo di gioia. All’87esimo, ancora, i Rangers accorciano le distanze dal dischetto con Tavernier, ma Conceicao ci mette esattamente due minuti per ristabilire le distanze. E finisce così: come tutto era scritto, per lo meno prima della partita.

 

*GRUPPO B – Di favorita, nel girone B, ce n’era soprattutto una: l’Atletico Madrid di Diego Pablo Simeone, che alla fine dei conti è stata anche l’unica scontenta, e sì assolutamente a sorpresa. C’è chi ha detto che è la fine di un’era, quella del Cholismo ovviamente, fatto sta che a passare come prima è il Porto di un altro ex Lazio come Sergio Conceiçao e come seconda si qualifica il Club Brugge, che già da due giornate era sicura di accedere agli ottavi di finale di Champions League. Nell’Europa che conta un po’ meno, scendono invece i tedeschi del Bayer Leverkusen, e grazie agli scontri diretti con i Colchoneros, perché di punti ne ha fatti cinque anche loro come gli spagnoli.

PORTO-ATLETICO MADRID 2-1 – Chiamatela beffa, chiamatela delusione, chiamatela sentenza, fatto sta che i portoghesi ci mettono solamente 24 minuti a spedire negli inferi l’Atleti ed El Cholo: prima Taremi al quarto, poi Eustaquio 20 minuti dopo e il gioco è fatto. Finito. Anche se al 95esimo, quindi in pieno recupero, Marcano si trova al posto sbagliato nel momento sbagliato e regala un gol che adora di rimpianto agli avversari e quindi a una squadra che dovrà sicuramente ritrovare sé stessa.

BAYER LEVERKUSEN-CLUB BRUGGE 0-0 – Dovrebbero spingere entrambe sull’acceleratore, Bayer Leverkusen e Club Brugge, eppure no perché la partita finisce a reti bianche, con il possesso palla praticamente in pareggio, i tiri di poco a vantaggio dei padroni di casa e i cartellini gialli, invece, il contrario. Ma va bene a entrambe, perché dal Do Dragao arrivano notizie che vanno bene, anche stavolta per entrambe.

 

*GRUPPO C – Nel girone dei triplete, con l’eccezione della malcapitata Viktoria Plzen, passa il turno chi ne ha fatti di meno, e quindi Bayern Monaco e Inter, e chi ne ha fatti di più (uno in più, eh), dunque il Barcellona, è costretto, per il secondo anno di fila, a retrocedere in Europa League (magari stavolta l’esito sarà diverso). I tedeschi passano a punteggio pieno e con solo due reti subite, mentre ai nerazzurri di Simone Inzaghi è bastato quel gol di Hakan Calhanoglu per avere la meglio sugli uomini di Xavi Hernandez, a Milano e non solo. Ai cechi l’onore, sì, ovvio.

BAYERN MONACO-INTER 2-0 – Un’Inter rimaneggiata (ancora e di nuovo senza Lukaku) è arrivata all’Allianz Arena così tranquilla che il pensiero era già rivolto al derby d’Italia contro la Juventus di domenica sera. Comunque ci ha messo del suo e ne è uscita anche una bella partita in cui gli unici a segnare sono stati Pavard e Choupo-Moting (del Bayern, chiaramente). E ci sta.

VIKTORIA PLZEN-BARCELLONA 2-4 – L’ultima partita dei blaugrana della stagione in Champions League si è aperta con il gol al sesto minuto di Alonso e poi il raddoppio di Fernan Torres al 44esimo. Al 54esimo, tra l’altro, l’attaccante classe 2000 firma anche la doppietta personale, non prima però che Chory accorci le distanze su rigore e non dopo che, sempre il ceco, lo rifaccia. Alla fine, però, Pablo Torre fa il definitivo 4-2, che comunque fa ben sperare per l’Europa cadetta.

 

*GRUPPO D – Nel gruppo più incerto che ci fosse a spuntarla, e solo alla fine, è il Tottenham di Antonio Conte che, con un undici punti a referto, è sicuramente la prima che ha vinto con meno scarto delle altre. E infatti all’Eintracht Francoforte ne sono serviti dieci per arrivare alle spalle degli Spurs, e allo Sporting club de Portugal sette per scendere in Europa League. Nonostante i sei punti, invece, l’Olympique Marsiglia finisce fuori, da tutto.

MARSIGLIA-TOTTENHAM 1-2 – Per poco meno di una mezz’oretta, compresa di intervallo, l’ex commissario tecnico ha rischiato di essere fuori dai giochi in Champions: esattamente dal tempo che è trascorso dal gol dell’1-0 dei portoghesi nell’altra partita del girone all’1-1 firmato da Lenglet in questa, in mezzo la rete dei padroni di casa con Mbemba al 47esimo del primo tempo, che non poco, invece, aveva illuso Igor Tudor. Le cose sono andate diversamente, da una parte e dall’altra, e infatti Hojberg, nei minuti di recupero, ha ribaltato tutto, come un Alessandro Borghese qualsiasi.

SPORTING-FRANCOFORTE 1-2 – Del gol dello Sporting, segnato da Arthur Gomes, vi abbiamo detto, così come avrete potuto intuire come è finita, la partita (si legge il punteggio, no?). E quindi sì, sono bastati una bella dose di coraggio e le reti prima di Kamada su rigore, poi di Kolo Muani in dieci minuti ai tedeschi per finire dritti alla fase a eliminazione diretta della coppa dalle grandi orecchie. L’incrocio con l’altro match, poi, ha consentito ai portoghesi almeno di arrivare ai sedicesimi dell’Europa League.

Champions League, quali squadre potranno incontrare Inter, Napoli e Milan agli ottavi

I giochi sono fatti e senza possibilità di tornare indietro. Le qualificate agli ottavi di finale di Champions League sono tutte decise e tra queste ci sono anche tre italiane, con buona pace della Juventus che, invece, dovrà accontentarsi dell’Europa League.

Ora il pensiero va già al futuro, a ciò che succederà nel 2023 nella fase a eliminazione diretta e su chi pescheranno stavolta le squadre del nostro Paese nell’urna dispettosa o salvifica dei sorteggi. E le possibilità non sono poi così tante. Iniziamo dall’Inter: dopo il secondo posto nel “girone della morte” e la qualificazione del Napoli al primo posto, sono sei le possibilità per i nerazzurri che potrebbero trovarsi in coppia con Real Madrid, Porto, Benfica, Chelsea, Manchester City o Tottenham.

Non cambia di tanto il discorso per il Milan. I cugini non potranno incontrare il Chelsea, già sfidato nella fase a gironi, ma sfiderà una tra Real Madrid, Porto, Benfica, Bayern Monaco, Manchester City o Tottenham.

Infine, il Napoli. I ragazzi di Spalletti sono entrati agli ottavi di finale dalla porta principale, quella del primo posto. Gli azzurri guarderanno ai sorteggi con tutt’altro spirito e prospettive. Ovviamente i partenopei non potranno sfidare le altre italiane (Inter e Milan) e il Liverpool già affrontato nella prima fase. Sono solo cinque, quindi, le squadre che Aurelio De Laurentiis potrebbe vedere accoppiate ai suoi: Club Brugge, Eintracht Francoforte, Lipsia, Borussia Dortmund e Psg.

Mariacristina Ponti

Nata nel lontano 1992, nel giorno più bello per nascere, a Cagliari. Dopo la maturità scientifica, volo a Padova e poi a Roma per studiare lettere. Nella Capitale poi rimango anche per il master in giornalismo. Tra stage a profusione, sempre nelle redazioni sportive, anche se il vero amore è sempre stato la politica, ho ancora da ritirare un tesserino da professionista.

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