Eseguito l’esame autoptico sul corpo di Chiara Carta, la 13enne uccisa lo scorso sabato pomeriggio a Silì, provincia di Oristano, dalla madre, Monica Vinci.
Dopo averla colpita a morte con un taglierino – almeno 30 le coltellate inferte – la donna ha tentato di togliersi la vita, buttandosi dalla finestra. Al momento resta ricoverata all’ospedale San Martino di Oristano, ma non è in pericolo di vita. Rischia ora l’accusa di omicidio volontario.
Non l’ha strangolata con un cavetto del cellulare. A uccidere Chiara Carta – 13 anni – sono state le coltellate inferte dalla madre, Monica Vinci, 52 anni. Il terribile omicidio è avvenuto lo scorso sabato pomeriggio a Silì, Oristano. Nelle scorse ore è stato effettuato l’esame autoptico sul corpo dell’adolescente all’ospedale San Martino di Oristano. Sono state necessarie 7 ore per ricostruire gli ultimi istanti di vita della ragazza. Chiara Carta è morta per emorragia a causa delle lesioni riportate agli organi vitali. Ha cercato di difendersi dalle coltellate inferte dalla madre, ma non ce l’ha fatta. Sul suo corpo non è stato riscontrato nessun segno di strangolamento.
A provocare l’emorragia fatale a Chiara sono stati i colpi inferti all’addome, che hanno raggiunto gli organi vitali. Le ferite riportate sulle braccia e sulle mani sono state il risultato del tentativo di sottrarsi alla furia cieca della madre. Il cavetto del caricabatterie del cellulare è stato usato dalla madre per tenerla ferma, mentre infieriva su di lei, almeno stando a quanto ricostruito dal medico legale che ha effettuato l’autopsia.
Il corpo di Chiara è stato restituito al padre, Piero Carta, agente della polizia locale di Silì. Proprio nelle scorse ore l’uomo ha dedicato un commovente post alla figlia, per ricordarle che sarà sempre lei l’unico e l’ultimo pensiero della sua giornata.
“Papà non ti dimenticherà mai. Continuerai a essere il primo pensiero del giorno. Ho grandi progetti per fare in modo che tu possa essere sempre ricordata ed essere un valido aiuto per gli altri. Ciao amore mio, ti amo”.
Domani saranno celebrati i funerali di Chiara nella chiesa parrocchiale di Silì. La madre resta invece sotto osservazione all’ospedale San Martino di Oristano, dopo essere stata ricoverata nel reparto di Psichiatria dell’ospedale di Sassari. La 52enne rischia ora l’accusa di omicidio volontario.
Piero e Monica erano separati da tempo. Sembra che la donna abbia sofferto in passato di depressione. Negli ultimi tempi, come riferisce Today, la ragazza si era riavvicinata al padre e ad aprile – una volta decorsi i termini del divorzio – sarebbe stata presentata una nuova istanza di affido. Non solo, al compimento del suo 14esimo compleanno, Chiara avrebbe potuto scegliere con chi dei due stare. Forse la madre temeva di perdere la figlia e questo potrebbe averla spinta a ucciderla e poi tentare il suicidio.
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