L’imprenditrice digitale, Chiara Ferragni, ha dichiarato in un’intervista al Corriere Economia che il suo brand Chiara Ferragni Collection diventerà un marchio di lifestyle indipendente e che potrà, nel medio lungo termine, essere quotato in Borsa.
Per stessa ammissione dell’influencer cremonese, l’obiettivo è rendere la sua azienda “appealing” con prodotti di lusso da mostrare sul mercato internazionale.
“Durante la pandemia il nostro primo obiettivo è stato quello di rispettare gli impegni che avevamo perché da questi dipendeva il lavoro di tante persone. Così, non abbiamo fatto slittare il lancio della collaborazione con Oreo, ma abbiamo devoluto il 100% delle vendite agli ospedali. E lo stesso è stato per Champion. Nonostante il lockdown abbiamo avuto il record di visite sull’e-commerce e di incassi”, le parole dell’imprenditrice digitale.
Chiara Ferragni è seguita da 21 milioni di followers su Instagram e l’insieme delle sue attività è valutato circa 40 milioni di Euro. Diventata CEO di Serendipity, la società che produce Chiara Ferragni Collection, l’influencer è anche amministratrice delegata della TBS, l’azienda che gestisce The Blonde Salad. Le nuove ambizioni che riguardano Chiara Ferragni Collection sono la logica conseguenza della fama internazionale del marchio, tale che dovrà essere in grado di competere con altri grandi brand di lusso del settore moda. Come spiega l’influencer, il suo desiderio è vedere il brand “quotato in Borsa o confluire in un grande gruppo del lusso“.
La struttura della casa madre Serendipity, invece, resta la stessa. Pasquale Morgese rimane azionista con il 27,5%, insieme al gruppo di investimento Alchimia S.p.a. Inoltre, è stato stretto un accordo per la distribuzione del marchio Chiara Ferragni Collection con Swinger International, la società che già si occupava della produzione di abbigliamento, borse e accessori del brand. In cantiere anche un “progetto rivoluzionario” nel settore food, per il momento segreto e congelato in attesa della ripartenza dei consumi.
Nel 2019 Serendipity aveva chiuso l’anno con i ricavi leggermente in calo (da 1,6 milioni a 1 e 48 mila, con una perdita di 520 mila euro). Il gruppo prevede tra cinque anni di arrivare a 15,4 milioni di ricavi, un margine produttivo lordo del 44% e un utile netto di 4,4 milioni.
Il piano è stato predisposto prima della pandemia di Coronavirus, ma come spiega la stessa Chiara Ferragni la strategia implementata“è molto prudente e posso dire che già nel 2020, nonostante la pandemia, siamo in crescita”. A sostegno del progetto è stato approvato un aumento di capitale a 3,5 milioni di Euro. Per la ripartenza Ferragni punta tutto sulla qualità del Made in Italy: “Penso che in questo momento si debba essere un po’ patriottici e favorire l’imprenditoria italiana. Viviamo in un Paese unico che non viene valorizzato al 100% soprattutto dagli italiani stessi”, sono state le sue parole.
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