Nelle ultime ore la vicenda del neonato morto soffocato durante l’allattamento all’ospedale Sandro Pertini di Roma, sta mettendo a dura prova le reazioni di tante neo mamme. Quella tragedia poteva capitare a tutte, a qualsiasi mamma, anche a Chiara Ferragni, la quale racconta di aver corso anche lei questo rischio perché stremata dal parto.
La vicenda accaduta a Roma ha acceso un lungo dibattito nelle piattaforme digitali, a sostegno della mamma che ha perso il suo bimbo dopo tre giorni di vita, accusando la sanità di non dare la giusta assistenza alle mamme dei nascituri.
La storia della mamma romana ha scosso la reazione dell’opinione pubblica e anche quelle di molte mamme che si sono riviste esattamente nei panni di quella donna, stanca e stremata dopo 17 ore di travaglio, la quale aveva chiesto di tenere il piccolo al nido ma tutto ciò non gli è stato concesso.
La vicenda, accaduta all’ospedale Sandro Pertini di Roma, ha turbato anche Chiara Ferragni, influencer e imprenditrice digitale, mamma di due bimbi, Leone e Vittoria, la quale ha raccontato l’esperienza della nascita del suo primogenito, nel 2018:
“Mi ricordo quando ho partorito Leo dopo un’induzione di 24 ore e quando mi è stato lasciato al seno per l’allattamento ho rischiato di addormentarmi diverse volte. Ci vuole supporto e aiuto. Siamo donne e mamme, non super eroi“.
Queste le parole della moglie di Fedez, scritte in una stories sul suo profilo Instagram, in cui vuole portare l’attenzione di dare aiuto e sostegno alle donne sempre, soprattutto in eventi come quelli del parto in cui le forze vengono a mancare.
Chiara Ferragni, è una delle tante altre mamme venute a conoscenza del fatto di cronaca avvenuto all’ospedale Sandro Pertini di Roma tra il 7 e l’8 gennaio scorso, quando un neonato, dopo tre giorni di vita è morto soffocato durante l’allattamento.
Molte donne si sono riviste in quella mamma, che dopo un lungo travaglio per poter dare alla luce il proprio figlio, non ha ricevuto la giusta assistenza e il supporto che necessitava. Infatti, molte neo-mamme a causa delle restrizioni anti Covid sono lasciate sole nei reparti.
Uno sfogo mediatico di molte puerpere che chiedono di rivedere i protocolli sanitari affinché tragedie come queste non accadono più. In queste ore è stata anche lanciata online una petizione che prende il nome di “basta morti inutili e mamme sole!”, in maniera tale da garantire almeno un accompagnatore h24 durante la nascita di una nuova vita.
Nel frattempo L’Asl Roma 2 ha attivato “un Audit clinico per verificare la correttezza e l’appropriatezza delle procedure” e sta collaborando con la magistratura.
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