Era stata annunciata la sua imminente chiusura, causa lavori di ristrutturazione che, di certo, non sarebbero durati poco. Il traforo del Monte Bianco, però, a quanto pare, non chiuderà subito.
A partire dal prossimo lunedì, 4 settembre, una chiusura di circa 15 settimane. Ma c’è l’invito, adesso, da più parti, a rinviarla. Cerchiamo di capire.
Chiudere o meno il traforo del Monte Bianco? è la domanda che tutti si stanno ponendo in queste ultime ore. A partire da lunedì prossimo, infatti, è prevista la sua chiusura al traffico per almeno 15 settimane. Lavori che erano già stati previsti e programmati da tempo ma che, a quanto pare, da più parti, chiedono di rinviare al momento.
Uno dei principali motivi è la frana che si è avuta oltre confine, in Savoia, a causa del maltempo di questi giorni che ha provocato il blocco dei mezzi pesanti al traforo stradale del Fréjus. Se non ci fosse stata la frana di cui dicevamo, la chiusura di certo, non sarebbe slittata o, quanto meno, avrebbe provocato disagi sì, ma non in grossa misura. Ma chiudere, anche, quest’altra arteria, pare davvero eccessivo.
Per questo motivo, da più parti, se ne chiede il rinvio. Chiudere entrambe le arterie sarebbe come creare un vero e proprio blocco del sistema trasporti che va oltre il nostro confine nazionale e, al momento, sembra impensabile.
Dal punto di vista economico c’era chi, come Confindustria, aveva già espresso perplessità sulla chiusura del traforo del Monte Bianco, cosa che potrebbe provocare anche ricadute sul Pil.
Dopo il crollo nella valle francese della Maurienne dei giorni passati, da ieri molti veicoli (e non solo mezzi pesanti) si sono riversati al traforo del Bianco, con un disastroso risultato. Tre ore di attesa, sia a Courmayeur che a Chamonix, ma anche lunghe code. Una situazione che si prospetta essere la stessa anche nei prossimi giorni.
Stando alle previsioni per i lavori, la chiusura del traforo dovrebbe durare dal prossimo 4 settembre al 18 dicembre, anche se al momento una data definitiva della riapertura al pubblico sembra essere ancora un’incognita.
“Rimaniamo in attesa che la concessionaria francese del traforo del Fréjus interessata dalla frana concluda le proprie valutazioni in merito ai tempi della riapertura, per poi trarre le nostre conclusioni. Al momento non sono state assunte decisioni e non abbiamo variato i nostri programmi” – ad affermarlo è il direttore gerente del Geie-Tmb, Rigacci.
Se riaprisse in breve il tratto del traforo del Frejus, circa il 90% dei mezzi pesanti dovrebbe passare di lì, non passando più per il Monte Bianco. Ma se così non sarà, la situazione diventa davvero critica. È vero, si tratta di un cantiere annunciato da mesi che servirà a ristrutturare e risanare la struttura del traforo stesso.
Se la presenza di amianto e di umidità sulla volta sono i problemi tecnici da risolvere, dal punto di vista economico si guarda agli impatti delle chiusure reiterate. Insomma: una situazione non semplice da risolvere.
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