È stato richiesto l’ergastolo per Alfredo Cospito. Una notizia che ha spinto gli anarchici ad organizzare un corteo a Torino.
Richiesto l’ergastolo per Alfredo Cospito. Una decisione che ha scosso gli animi degli anarchici i quali sono scesi in piazza a Torino, bloccando le strade, con un corteo in cui sono stati innalzati diversi striscioni di sostegno non solo a Cospito ma anche ad Anna Beniamino, entrambi in galera, detenuti rispettivamente nel carcere di Sassari e di Rebibbia, in regime di 41 bis.
Anlfredo Cospito, chiesto l’ergastolo: gli anarchici scendono in piazza
Botte a un barista, bombe carta e varie scritte sui muri. Così gli anarchici hanno risposto alla richiesta di ergastolo formulata per Alfredo Cospito, il quale è detenuto nel carcere di Sassari in regime di 41 bis.
L’uomo continua il suo sciopero della fame e afferma di non volersi arrendere, anche se si definisce “condannato in un limbo senza fine“.
Gli anarchici hanno organizzato un corteo a Torino nel giorno in cui deve essere rideterminata la pena prevista per Cospito, da parte della Corte d’Assiste d’Appello.
L’uomo è accusato di strage politica e la stessa accusa pende anche su Anna Beniamino, la quale è anch’ella detenuta in carcere, ma a Rebibbia, allo stesso regime di Cospito.
La protesta in strada degli anarchici per Alfredo Cospito
Il corteo è partito dal Palagiustizia. I manifestanti hanno imbrattato muri di diversi edifici e acceso vari fumogeni. Un barista della zona, che si è lamentato del trambusto e dei vandalismo messo in atto dagli anarchici, è stato aggredito da varie persone presenti alla manifestazione. Inoltre, c’è stato il lancio anche di varie bombe carta.
Una reazione forte che si collega alla richiesta di ergastolo, formulata per Cospito, da parte de procuratore generale, Francesco Saluzzo, che rappresenta la pubblica accusa.
A tale pena, si aggiungerebbe anche un isolamento diurno della durata di dodici mesi. Per Anna Beniamino, invece, la condanna richiesta è pari a 27 anni e un mese.
Cospito, dal canto suo, si dice determinato a continuare lo sciopero della fame, affinché venga abolito il 41 bis e l’ergastolo ostativo, che lui stesso ha definito “abomini repressivi” dell’Italia in un collegamento video dal carcere sardo.
L’uomo è convinto che la Corte gli conferirà l’ergastolo ostativo, basandosi su quella che ha descritto come “assurda accusa” legata a una strage politica per due attentati compiuti di notte e che non avevano modo di far del mal a qualcuno, in quanto “dimostrativi“.