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Cronaca

Chiesto l’ergastolo per Leon Asoli: uccise il patrigno con pasta avvelenata

Uccise il patrigno con del cibo avvelenato: Leon Asoli condannato all’ergastolo. Il ragazzo provò a togliere la vita anche alla madre.

Omicidio – Nanopress.it

Per Leon Asoli, la Procura di Bologna ha chiesto l’ergastolo: il ragazzo 20enne, infatti, uccise il patrigno con delle penne al salmone condite con veleno. Inoltre, a tale richiesta, si aggiunge quella di 18 anni per il tentato omicidio della madre.

Leon Asoli, richiesto ergastolo per il giovane che uccise il patrigno con cibo avvelenato

Uccise il patrigno con un piatto di penne al salmone avvelenato: richiesto l’ergastolo per Leon Asoli, il ventenne che tentò anche di uccidere la madre. Per questo motivo, la procura di Bologna ha chiesto anche una condanna a 18 anni per il tentato omicidio della genitrice.

Il 20enne tolse la vita a Loreno Grimaldi con questa pietanza che avrebbe dovuto togliere la vita anche alla madre, non riuscendovi. Per questo motivo, per il giovane è stato chiesto l’ergastolo per omicidio pluriaggravato e 18 anni per il tentato omicidio della donna. Il ragazzo si è sempre dichiarato innocente.

Polizia

Il tentato omicidio della madre

Il 20enne avrebbe premeditato gli omicidi della madre e del patrigno. A dichiararlo, la pm Poggioli la quale, in merito, ha espresso la propria posizione in merito al delitto e al tentato omicidio.

Il giovane, dunque, voleva “liberarsi da genitori che ultimamente erano diventati pesanti. La madre voleva che Leon studiasse, ma lui non ne voleva sapere. Il patrigno invece prendeva le difese della moglie quando il ragazzo la offendeva“.

Il parere dei medici

Il ragazzo era in cura da diversi medici, i quali hanno fornito un proprio riscontro in merito all’indole del 20enne.

Il ragazzo uccise, il 15 aprile 2021, il patrigno, aggiungendo del nitrito di sodio al piatto di pasta e salmone che era stato servito a tavola. L’uomo, 56 anni, si è sentito male per poi morire subito dopo. La donna, invece, si è salvata in quanto ha ingerito poca pasta, perché la sentiva troppo salata.

Visto che non era riuscito a ucciderla attraverso il cibo avvelenato, ha provato a soffocarla. I vicini hanno sentito le urla e hanno chiamato i Carabinieri che sono giunti sul posto.

Daniela Caruso

Laureata in Culture Digitali e della Comunicazione e in Comunicazione Pubblica, Sociale e Politica, da diversi anni lavoro nel mondo digitale. Appassionata di disegno, canto, viaggi e di prodotti di bellezza.

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