Cos’è la Chikungunya? La Chikungunya è una malattia dovuta a un virus, i cui sintomi sono principalmente febbre acuta e dolori articolari e muscolari. Il virus della Chikungunya viene trasmesso dalla puntura di zanzare infette, anche di zanzare tigre. La prima epidemia di Chikungunya nota – si legge sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità – è stata descritta nel 1952 in Tanzania, anche se già nel 1779 era stata descritta un’epidemia in Indonesia forse attribuibile allo stesso agente virale. A partire dagli anni Cinquanta, varie epidemie di Chikungunya si sono verificate in Asia e in Africa. In Europa nell’agosto 2007 sono stati notificati i primi casi autoctoni in Emilia Romagna. Nell’estate 2017 un focolaio di Chikungunya è stato segnalato nella zona di Anzio, sul litorale romano. Per questo motivo il Centro nazionale sangue ha anche chiesto di sospendere cautelativamente la donazione per i residenti nel Comune. Il 13 settembre il SERESMI (Servizio Regionale di Sorveglianza Malattie Infettive) ha confermato che sono in tutto 17 i casi accertati di Chikungunya, 6 nella Capitale. Di questi 17, dieci casi sono di persone residenti o che hanno soggiornato nel Comune di Anzio, mentre sette casi non risultano aver viaggiato in Italia o all’estero nei 15 giorni precedenti l’esordio dei sintomi. Vediamo di seguito altre informazioni sui sintomi dati dal virus della Chikungunya.
CHIKUNGUNYA SINTOMI
I sintomi della Chikungunya sono simili a quelli influenzali. Dopo un periodo di incubazione che può variare dai 3 ai 12 giorni, si manifesta una sintomatologia simil-influenzale che include febbre alta, brividi, cefalea, nausea, vomito e soprattutto importanti artralgie, ossia dolori articolari così forti che possono limitare molto i movimenti dei pazienti che quindi tendono a rimanere assolutamente immobili e assumere posizioni antalgiche. Proprio da questo deriva il nome chikungunya, che in lingua swahili significa “ciò che curva” o “contorce”. In alcuni casi tra i sintomi è stato segnalato anche lo sviluppo di esantema maculopapulare pruriginoso.
Le complicanze più gravi sono rare e possono essere di natura emorragica, entro 3-5 giorni possono comparire petecchie (ma non in modo così grave come gli importanti sanguinamenti della dengue); o neurologica, soprattutto nei bambini (convulsioni). Tra le complicanze più gravi segnaliamo la meningoencefalite e lo shock settico da coagulazione vasale disseminata. Rare sono le miocarditi e lo scompenso cardiaco acuto secondario. In rarissimi casi la chikungunya può essere fatale, più che altro in soggetti anziani con sottostanti patologie di base (pazienti oncologici, trapiantati, pazienti affetti da malattie croniche quali broncopneumopatia cronica ostruttiva, cardiopatie, diabete).
CHIKUNGUNYA VIRUS
Il virus responsabile della chikungunya appartiene alla famiglia delle togaviridae, del genere degli alphavirus. È trasmesso dalle zanzare del genere Aedes, come Aedes aegypti (la stessa che trasmette la febbre gialla e la dengue) ed è presente soprattutto in zone rurali, mentre è raro o addirittura assente in vicinanza dei centri abitati. Un altro importante vettore è Aedes albopictus, comunemente chiamata zanzara tigre, che è anche presente nei centri abitati del nostro paese. Questa zanzara è considerata il vettore che ha determinato la diffusione di questo virus nelle isole dell’area indiana. Inoltre anche varie specie del genere culex, sono state indicate come potenziali vettori per questo agente virale.
Perché possa avvenire la trasmissione la zanzara deve pungere un individuo infetto in fase viremica, il virus si replica nella zanzara stessa, che poi la ritrasmette, tramite puntura, ad un’altra persona.
FEBBRE CHIKUNGUNYA E TERAPIA
La malattia è generalmente a decorso benigno, si risolve spontaneamente, in genere in pochi giorni, ma i dolori articolari possono persistere anche per mesi. La terapia si basa quindi sulla somministrazione di farmaci sintomatici, anti-piretici, anti-infiammatori, riposo a letto e reidratazione tramite infusione. E’ essenziale un trattamento di supporto per il dolore e per la riduzione della infiammazione. L’utilizzo di antinfiammatori e di glutatione si è dimostrato utile per accelerare la fase di ripresa. Non sono state identificate terapie antivirali efficaci.
CHIKUNGUNYA E PREVENZIONE
Per ridurre il rischio di contrarre la febbre da virus Chikungunya bisogna ridurre l’esposizione alle punture degli insetti vettori utilizzando tutto ciò che si può per prevenirle, come l’uso di repellenti sulla pelle (ottimo è il naturale olio di neem, da usare anche sui neonati), zampironi all’esterno, insetticidi, meglio se tramite diffusori o di zanzariere alle finestre.
Non c’è, al momento, nemmeno un vaccino disponibile per il virus Chikungunya, che potrebbe essere pronto per il 2012, secondo quanto comunicato da Top Institute Pharma (TI Pharma) che ha deciso di investire 2,3 milioni di euro nella ricerca di un vaccino per questa malattia virale.
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