Ha chiuso la bambina di quattro anni in una gabbia, come fosse un animale, costringendola poi a ingerire eroina, fino a ucciderla. La tragedia è avvenuta a Toledo, Ohio, negli Stati Uniti. Aaliyah Smith è morta dopo una lunga agonia e dopo le torture subite dalla giovane compagna del padre, la 25enne Bridgette White. A raccontare la vicenda è il ‘Sun’ britannico perché la notizia ha naturalmente fatto il giro del mondo.
Bridgette da tempo frequentava il 52enne Tyrone Hooks e si prendeva cura pure della bambina. Faceva praticamente da baby sitter mentre l’uomo era al lavoro. In realtà, però, dietro la patina di una famigliola felice, si nascondeva un rapporto pessimo tra bimba e 25enne. Gli inquirenti hanno scoperto una conversazione tra Bridgette e Tyrone: “Questa piccola p…..a deve cambiare atteggiamento o la ucciderò, sono serissima”.
Non era la solita minaccia esagerata. La compagna di Tyrone ha messo in pratica ciò che aveva anticipato, con incredibile ferocia. Il corpo di Aaliyah, infatti, presentava segni chiari di una violenza subita: lividi, bruciature causate da sigarette accese e altri oggetti incandescenti. Capelli e tracce del dna della povera bambina sono state ritrovate in una gabbia per cani. L’autopsia ha svelato che nel suo corpo c’erano residui di eroina e di cocaina.
Bridgette White è stata condannata all’ergastolo per il delitto. Il papà di Aaliyah è stato indagato con l’accusa di aver permesso gli abusi sfociati poi nell’infanticidio premeditato, particolarmente cruento e senza alcuna pietà. Una storia che nessuno avrebbe voglia di raccontare se non fosse che si tratta di cronaca. L’ergastolo, chissà, magari farà sì che la 25enne abbia tempo per riflettere e per pentirsi.