Il Ponte della Scafa che collega Ostia a Fiumicino è stato chiuso per rendere possibili una serie di accertamenti strutturali. Il ponte, infatti, a causa della corrosione dei materiali e del degrado della struttura, è diventato pericoloso. Numerosi i pendolari che hanno protestato per i disagi dovuti alla chiusura temporanea ma improvvisa del ponte che attraversa il Tevere, alla foce maggiore di Fiumara Grande: “Ora come faccio ad andare ad Ostia?”, “Io devo andare al lavoro in aeroporto, dove passo?”, “Ma è chiuso solo oggi?”. “Ma perché non hanno avvisato prima?”, si chiedono i viaggiatori che tutto a un tratto si sono visti sbarrare la via.
Snodo nevralgico del quadrante a sud di Roma
Stessa sorte ha atteso i pendolari che usano il ponte della Scafa per andare da Ostia a Fiumicino, dato che il ponte è attraversato quotidianamente da migliaia di veicoli diretti all’aeroporto o verso la Capitale, tramite l’Autostrada Roma-Fiumicino. E infatti spesso il volume del traffico è talmente alto che si registrano lunghe file di veicoli sulla Strada Regionale 296 della Scafa, a cui il ponte è collegato.
Il ponte è stato dunque vietato al traffico in via temporanea dalla serata del 20, ma dal momento che non è stata diramata alcuna allerta prima della chiusura, molti si sono ritrovati lungo la via, direttamente davanti alle transenne che chiudono il passaggio alle automobili.
I vigili urbani che presidiano il ponte fanno tornare indietro le vetture e dirottano verso la Roma-Fiumicino, il Raccordo e la via del Mare. Il percorso viene allungato in media di 30 chilometri.
I disagi al traffico potrebbero anche perdurare, dal momento che non è ancora del tutto chiaro se il provvedimento proseguirà anche nei prossimi giorni e a lungo. Si teme per i disagi non solo dei residenti e dei pendolari che rientrano dalle ferie, ma anche per gli studenti, in vita della riapertura delle scuole.
Per sostituire il ponte a due corsie, ormai vecchio e poco utile visto il livello di traffico intenso della zona, nel 2009 è stato anche approvato un nuovo progetto per costruire un’infrastruttura per 39 milioni di euro, nonostante la volontà dell’amministrazione capitolina di accelerare i tempi per la realizzazione, i lavori non sono ancora iniziati.