E’ approdato in commissione Attività produttive alla Camera il testo della proposta di legge utile a regolamentare le chiusure domenicali dei negozi. Lega e Movimento Cinque Stelle si sono accordati per l’apertura domenicale dei negozi per 26 domeniche (cioè una domenica su due) e 4 giorni festivi l’anno (su un totale di 12) che sceglieranno direttamente le Regioni. Sono anche previste deroghe per le località turistiche e zone particolari come i centri storici. Ma vediamo di seguito nei dettagli la proposta di legge presentata dal governo Conte.
La legge depositata in commissione alla Camera dal relatore Andrea Dara (Lega) prevede, nell’arco dell’anno, 26 aperture domenicali dei negozi e chiusura degli esercizi commerciali nei giorni delle 12 Festività nazionali. Nei comuni fino a 10mila abitanti saranno aperti i negozi fino a 150 metri quadri. Nei comuni con più di 10mila abitanti saranno aperti i negozi fino a 250 metri quadri.
E’ prevista una deroga per i giorni festivi, per cui su base regionale sarà consentita l’apertura per un massimo di 4 giorni l’anno. La scelta spetterà alle Regioni.
Un’altra deroga è stata pensata per le località turistiche. Ossia le 26 domeniche potranno essere concentrate in alta stagione nelle zone di mare, montagna o lago. Presumibilmente al mare le domeniche di apertura saranno nei mesi estivi – da aprile a settembre – mentre in montagna si concentreranno nel periodo invernale – da dicembre a marzo – e nel periodo estivo – da luglio ad agosto.
‘Flessibilità’ anche per i centri storici e i negozi di vicinato (fuori dal centro storico) che potranno rimanere aperti tutto l’anno, quindi senza chiusure domenicali, eccetto nei giorni di festività nazionale.
I negozi che restano sempre aperti sono le stazioni di servizio in Autostrada, i cinema (art. 13, comma 3, D.Lgs. 114/1998), le edicole, i tabacchini, i negozi presenti all’interno delle stazioni, le rosticcerie, le pasticcerie, le gelaterie, i negozi di fiori e articoli da giardinaggio, i negozi che vendono mobili, libri, dischi, nastri magnetici, musicassette, videocassette, opere d’arte, oggetti d’antiquariato, stampe, cartoline, articoli da ricordo e artigianato locale. Aperti anche gli autosaloni e gli esercizi commerciali nei parchi divertimento, negli stadi e nei centri sportivi.
Per chi viola le nuove norme sono previste sanzioni amministrative da 10mila a 60mila euro, con raddoppio in caso di recidiva. I proventi saranno reinvestiti in azioni per contrastare l’abusivismo commerciale e per il decoro urbano.
“La proposta di legge sulle chiusure segna un passo avanti rispetto ai dl che erano stati presentati fino ad ora e per i quali eravamo stati auditi”. Così Confesercenti commenta la proposta di legge sulle chiusure dei negozi nei giorni di festa e nelle domeniche, arrivata in Commissione Attività Produttive alla Camera. “Ora però è necessario un confronto, più ampio possibile, con i rappresentanti della distribuzione per una soluzione condivisa da tutti”, conclude l’associazione.
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