Il periodo delle festività non rappresenta per tutti un momento di gioia e serenità. La depressione natalizia, chiamata Christmas Blue, colpisce milioni di italiani durante il periodo natalizio.
A dirlo è Giorgio Nardone, psicologo e psicoterapeuta, fondatore del Centro di Terapia Strategica insieme a Paul Watzlawick. Quest’anno ad aggravare la situazione c’è anche la pandemia da Coronavirus. Questa, insieme alle restrizioni per il periodo delle festività, potrebbe portare al verificarsi di un aumento di diversi disturbi, tra cui ansia, angosce e depressione.
“Adattarsi al cambiamento non è facile né immediato, considerando anche che nell’immaginario di tutto il Natale è tradizione, ripetizione familiare e riti e liturgie centenarie, uno ‘schema’ impresso nella nostra memoria che resiste alle novità” ha spiegato Nardone.
Le limitazioni introdotte con il decreto Natale costringono molti a stare lontani dai propri familiari in questi giorni e questo, ha spiegato lo psicologo, può portare ad “aumentare il disagio psicologico, specialmente nelle persone più fragili e più sole, già fortemente stressate dall’angoscia per il futuro, sia per la propria salute che per la condizione economica”.
A tutto questo si aggiunge il fatto che molte famiglie nel corso di questi mesi hanno dovuto affrontare lutti familiari. “Il virus in un anno ha spazzato via quasi una generazione, quella dei nonni, simbolo del Natale” ha detto Nardone.
Lo psicologo suggerisce uno schema per cercare di combattere i momenti bui durante le festività. “La prima cosa è quella di dare quotidianamente uno spazio all’angoscia e alle sensazioni di depressione” ha spiegato lo psicoterapeuta. “Al mattino, isolandosi, calarsi in tutti i pensieri più catastrofici rispetto alla giornata davanti a noi e mettere per iscritto tutto ciò che ci passa per la mente, entrando più possibile nel dettaglio”.
L’esperto ha spiegato che dare spazio alle proprie sensazioni negative può rappresentare un modo facile per sconfiggerle perché questo permette al soggetto di concentrare “in uno spazio e un tempo le sofferenze, limitandone così il vissuto”.
Il secondo step suggerito da Nardone è quello di “immaginare quello che ci piacerebbe fare nella giornata davanti a noi come se tutto fosse già come vorremmo che fosse, farsi il film mentale delle cose che metteremmo in atto”.
Infine, lo psicologo suggerisce di provare a realizzare le “più piccole” cose a cui abbiamo pensato durante il fil mentale. “Questa indicazione ha il potere di attivare prima l’immaginazione e poi l’azione nella direzione costruttiva” ha spiegato Nardone.
E ha concluso: “Permette di non essere risucchiati dai pensieri depressivi e dagli atteggiamenti rinunciatari”.
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