“Ci riprendiamo la corona”, colpo di scena: torna tutto in mano a casa Savoia

I Savoia richiedono la corona e tutto ciò che spetta loro.  Infatti, gli eredi invocano la Costituzione nata dalle ceneri del loro regno. Vediamo cosa è successo.

Savoia
Filiberto Di Savoia – Nanopress.it

Il tesoretto che i Savoia chiedono indietro ammonterebbe a circa 300 milioni.

I Savoia e i loro gioielli

E’ dal 1946 che la Banca d’Italia detiene i tesori dei Savoia nei suoi caveau. Si tratta di gioielli per un valore di 300 milioni di euro. Una querelle che va avanti da molto tempo e che ha destato le ira anche di Emanuele Filiberto che, più volte, si è sentito trattato da cittadino di serie B.

Maria Pia di Savoia
Maria Pia di Savoia – nanopress.it

La causa è arrivata al punto che i Savoia hanno deciso di invocare la Costituzione. Precedentemente, i Savoia avevano chiesto una mediazione utile a prevenire le vie legali. Del tesoro non farebbe solo parte una corona ma anche diademi, orecchini, spille con centinaia di perle oltre a ben 6732 brillanti. I gioielli, a differenza degli immobili non vennero confiscati a seguito della nascita della Repubblica.

Piuttosto, questo tesoro composto da gioielli di grande pregio, vennero consegnati da Falcone Lucifero, ministro della casa reale, a Luigi Einaudi, governatore all’epoca della Banca d’Italia. I gioielli furono accompagnati da un verbale di consegna in cui si legge:

“Si affidano in custodia alla cassa centrale, per essere tenuti a disposizione di chi di diritto, gli oggetti preziosi che rappresentano le cosiddette gioie di dotazione della Corona del Regno”.

Il ricorso alla Costituzione

Sergio Orlando, l’avvocato dei Savoia, si è fatto avanti affermando che Vittorio Emanuele, Maria Gabriella, Maria Pia e Maria Beatrice, i tre figli di Umberto II, chiedono di fare in modo che, a decidere, sia la Corte Costituzionale. Precedentemente, era stato interpellato il Ministero dell’Economia ed il presidente della Banca d’Italia. La prima raccomandata, infatti, risale al novembre del 2021.

Anche Alessandro Sacchi, presidente dell’Unione Monarchia Italiana, ha affermato che quei gioielli sono dei legittimi eredi dei Savoia. La Banca d’Italia, stando alle sue dichiarazioni, li starebbe detenendo in modo illegittimo e senza fondamento sin dal giugno del 1946.

I Savoia
I Savoia – nanopress.it

Se non dovessero ottenere ciò che hanno chiesto, i Savoia sono pronti ad interpellare persino Strasburgo. Infatti, probabilmente questa storia finirà a loro favore: riavranno nuovamente i loro gioielli e tutto tornerà tra le mani dei Savoia. Sulla questione si è espresso anche Emanuele Filiberto il quale ha fatto riferimento alla questione dicendo che si tratta di incostituzionalità. Essendo cittadini italiani, sarebbe un loro diritto rientrare in possesso di qualcosa che gli è stato espropriato. Semplicemente, il nipote di Umberto II vorrebbe che fossero trattati come tutti.

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