Un peschereccio si è ribaltato, affondando al largo della Grecia nella giornata di oggi. Sono 78 al momento le vittime, e 104 i superstiti su 750 migranti a bordo.
Il peschereccio era stato segnalato da diverse Ong, eppure nessuno è arrivato in aiuto. Con a bordo 750 persone, la nave si è ribaltata nella giornata di oggi a sud del Peloponneso. Al momento sono 78 le vittime recuperate, ma il bilancio è tragicamente destinato a salire. Si prospetta una delle più drammatiche tragedie del mediterraneo. Una dinamica simile a quanto successo in Italia, a Cutro, ma di maggiore gravità. Von der Leyen: “Sono preoccupata per tragedie simili”.
Da quattro giorni in balia del mare. Un peschereccio con 750 migranti a bordo non è riuscito a raggiungere la costa, ribaltandosi e naufragando rovinosamente al sud del Peloponneso. Una tragedia che ricorda Cutro, perché anche in questo caso la nave stracolma di gente, 750 migranti, non è stata portata in salvo nonostante le diverse segnalazioni e gli avvistamenti delle ultime ore.
Il peschereccio, 30 metri di lunghezza, era partito negli scorsi giorni dalle coste di Tobruk in Libia, e da quanto risulta sarebbe stato diretto in Italia. La nave era stata avvistata da un aereo di Frontex il quale la aveva segnalata alle autorità. Lo stesso avevano fatto attivisti e Ong, ma senza ricevere risposta. Il naufragio è arrivato al largo di Pylos, nel sud del Peloponneso in Grecia, e se al momento il bilancio è già gravissimo, i numeri potrebbero essere destinati a salire ancora.
Sono 104 i superstiti e 78 le vittime ritrovate, secondo i dati ufficiali che ha fornito l’Oim. I superstiti hanno riferito che a bordo però erano presenti 750 migranti. Si profila una delle più gravi tragedie del mediterraneo degli ultimi tempi, con il governo greco che ha messo a lavoro una nave di salvataggio e due motovedette della guardia costiera, oltre a una fregata della marina e a sette navi, con un elicottero e un aereo di Frontex. Atene ha fatto sapere che le ricerche proseguiranno anche di notte, con un aereo C130.
“A bordo vi erano tante persone, anche se in questo momento non siamo in grado di fornire il numero esatto“. Lo ha detto un portavoce del ministero dei trasporti greco, che ha fatto sapere come sul ponte fosse pieno di gente e che le ricerche dureranno per giorni.
La barca, come si apprende, aveva fatto rotta verso l’Italia partendo dalla Libia, per la precisione da Tobruk. I migranti a bordo avevano indosso i giubbotti salvagente, almeno quelli che si erano riusciti a salvare. Sono state le autorità italiane ad informare quelle di Atene del naufragio che stava avvenendo intorno alle 2.30 della scorsa notte, mentre la presidente greca si è recata a Pylos nel pomeriggio, alle 16.
I superstiti che erano a bordo hanno informato i soccorritori che la nave era stracolma di persone, ha detto il governatore del Peloponneso. Intervenuto di recente sul naufragio, Panagiotis Nikas ha affermato che in queste ore si teme un aumento del numero delle vittime. Anche la presidente della Commissione europea è intervenuta sull’incidente, dicendosi profondamente addolorata. Su Twitter Ursula von der Leyen ha commentato: “Sono preoccupata per il numero di persone scomparse e addolorata per le tante vittime. Dobbiamo continuare a lavorare insieme, con gli Stati membri e i Paesi terzi, per prevenire simili tragedie“.
Ma le autorità greche erano già state allertate. Un aereo di Frontex aveva segnalato una imbarcazione con a bordo un grande numero di stranieri. Poi la segnalazione era arrivata da parte di altre due navi, che passavano dalla stessa zona del peschereccio avevano. Ma la guardia costiera greca ha fatto sapere che ci sono state diverse telefonate della sala operativa alla nave, poi affondata, per delle richieste di aiuto e che questa avesse dato risposta negativa. Lo si legge nel comunicato ufficiale, in cui la guardia costiera informa che si era avvicinata per dare del cibo a bordo. Il peschereccio dicono i greci però avrebbe rifiutato ogni tipo di aiuto, ed espresso il desiderio di portare avanti il loro viaggio per l’Italia.
Poi la guardai costiera, secondo la versione fornita dai vertici del corpo paramilitare greco, sarebbe rimasta accanto al peschereccio fino alla notte, quando si è ribaltato. Lì sarebbero iniziate le operazioni di soccorso e di ricerca. Anche l’attivista Nawal Soufi aveva segnalato la presenza di una barca in mare con 750 migranti a bordo. Entrata in contatto anche con dei migranti che avevano segnalato la morte di 6 persone.
Soufi ha poi fatto sapere che nella serata di ieri, intorno alle 22, i migranti hanno affermato di essere stati avvicinati da due navi le quali gli avrebbero consegnato – tirandole – delle bottiglie d’acqua. Questa operazione, mal condotta, avrebbe causato l’oscillamento del peschereccio visto che i presenti a bordo – centinaia di persone – avrebbero cominciato a raccoglierle senza ordine. Da lì nessuna notizia. Non è stato confermato però che si tratti della stessa barca poi affondata nella notte, o che il racconto della Soufi si riferisca ad un’altra nave in transito nella stessa zona. Alarm phone ha spiegato che ieri notte erano stati informati di una nave in grande difficoltà nella Sar greca. Una nave con 750 persone a bordo che partiva dalla Libia. L’Onu in queste ore ha espresso grande preoccupazione per quanto accaduto, denunciando l’accaduto e sollecitando per azioni concrete e globali da parte di tutti gli Stati per iniziare a salvare le vite umane in mare: “Bisogna ridurre i viaggi pericolosi, ampliare dei percorsi sicuri per la migrazione”.
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