Esiste un serio pericolo di contaminazione da farmaci in molti prodotti alimentari destinati ai nostri amici animali: nel cibo di cani e gatti sono state infatti trovate tracce residuali di medicinali che possono anche risultare letali. A svelarlo è stata una ricerca dei dipartimenti di Veterinaria dell’università di Torino, in collaborazione con gli atenei di Napoli e Potenza e con il centro Ricerca e Sviluppo della società Sanypet, che hanno riscontrato queste sostanze nocive anche in wurstel ed hamburger, e più in generale nel cosiddetto street food con cui milioni di italiani sono soliti nutrirsi. Non bastassero gli alimenti di per sé pericolosi, ora bisogna prestare attenzione anche ai croccantini e alle scatolette riservate ai fedeli quattro zampe.
Lo studio, pubblicato sulla rivista internazionale Poultry Science, mette in guardia circa la presenza di residui di ossitetraciclina, un antibiotico usato comunemente negli allevamenti zootecnici intensivi, mescolati nei macinati d’osso e nei sottoprodotti da macellazione, che ‘entrando nella catena alimentare possono trasformare il cibo in un veleno per le cellule, in un fattore di intossicazione costante e progressiva‘, si legge nella ricerca. Nel lungo periodo potrebbe dunque risultare estremamente nocivo per la salute, e a rischiare non sono soltanto cani e gatti, ma anche noi umani, giacché tali residui sono stati riscontrati anche in alimenti destinati al cibo da strada, diffuso da nord a sud lungo lo Stivale.
Al netto del sistema di controlli che si vanta di essere il migliore a lmondo nel contrastare l’adulterazione dei prodotti alimentari, ancora una volta emerge la presenza di sostanze tossiche all’interno del cibo che mangiamo, sia noi che i nostri animali d’appartamento. Questa volta non è stato un blitz delle forze dell’ordine a scoprire un commercio di persone senza scrupoli, ma una semplice ricerca scientifica che ha analizzato i sottoprodotti della macellazione regolarmente utilizzati nella filiera produttiva del settore. Un ulteriore approfondimento condotto dal dipartimento di Scienze dell’Università della Basilicata afferma che tale ossitetraciclina sarebbe responsabile ‘di una marcata azione diretta anche sul sistema immunitario con la formazione di sostanze che provocano processi infiammatori‘. L’introduzione sistematica di questo veleno per l’organismo rischia dunque di distruggere lentamente ed inesorabilmente le difese di cani e gatti dalle malattie, forse ancora più delle nostre: se lo street food non è infatti l’elemento cardine della nostra dieta, i macinati d’osso vengono utilizzati con costanza nei prodotti alimentari destinati esclusivamente a Fido e al micio di casa. Una realtà che definire inquietante è a dir poco riduttivo.
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