I carabinieri dei Nas di Reggio Calabria hanno posto sotto sequestro una casa di cura completamente abusiva, creata in un’abitazione del centro cittadino.
All’interno della struttura abusiva, i militari hanno scoperto la presenza di 9 persone affette da gravi patologie psichiatriche, per le quali non era stata disposta nessuna assistenza sanitaria. I pazienti sono stati quindi riaffidati ai loro parenti, mentre l’intera struttura e il cibo sono stati posti sotto sequestro.
Un’abitazione privata trasformata in una clinica per disabili affetti da patologie psichiatriche. È quanto scoperto nei giorni scorsi dai carabinieri dei Nuclei Antisofisticazioni e Sanità (NAS) di Reggio Calabria. I militari hanno effettuato diversi controlli nel periodo delle festività natalizie nelle strutture sanitarie ed assistenziali per gli anziani e disabili. I carabinieri hanno posto sotto sequestro l’immobile che veniva utilizzato come clinica privata.
Come riferisce l’Ansa, nella struttura – che si trova nel centro della città, mancavano totalmente i requisiti tecnici ed organizzativi per l’assistenza sanitaria e medica agli ospiti. I militari hanno scoperto la presenza di 9 persone all’interno dell’abitazione, tutte affette da gravi patologie psichiatriche, che necessitano di continua assistenza e cure mediche che non gli venivano offerte.
Gli ambienti in cui si trovavano i degenti non rispondono a nessun requisito disposto dalla normativa vigente. Non solo, ad assistere i disabili c’erano persone senza alcuna specializzazione medica. I carabinieri dei Nuclei Antisofisticazioni e Sanità hanno accertato che le pietanze conservate nell’abitazione e destinate alla mensa dei pazienti erano mal conservate e spesso scadute. Dopo i controlli dei Nas, i pazienti sono stati riaffidati ai loro parenti, grazie all’intervento del personale del Settore Welfare del Comune di Reggio Calabria.
Il 16 dicembre scorso i carabinieri di Perugia hanno arrestato 3 persone accusate di maltrattamenti nei confronti di alcuni ospiti di una comunità per disabili della cittadina umbra. Dalle indagini – avviate dopo la segnalazione dei familiari di un degente – sono emerse le violenze e vessazioni continue nei confronti degli ospiti della struttura. Violenze che spesso avvenivano sotto gli occhi di altri operatori, che nulla avrebbero fatto per porre fine alle stesse.
I Militari dei Nuclei Antisofisticazione e Sanità hanno installato delle cimici ambientali nella struttura, scoprendo quanto avveniva ai danni degli ospiti, alcuni ei quali erano costretti a rimanere per molto tempo – anche un’intera giornata – seduti e fermi. In manette sono finiti due educatori e un operatore sanitario.
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