I due fratellini Francesco e Salvatore Pappalardi, conosciuti da tutti come Ciccio e Tore, sparirono nel nulla nel 2006 e vennero trovati oltre due anni dopo in una cisterna di una masseria a Gravina di Puglia.
Il ritrovamento dei corpicini fu del tutto casuale. Avvenne in concomitanza della caduta di un altro bambino nel pozzo in cui si trovavano i corpi mummificati dei due fratellini. Fu in quel frangente che i vigili del fuoco scoprirono i cadaveri di Ciccio e Tore.
È il 5 giugno del 2006 quando si perdono le tracce di due fratellini di Gravina di Puglia, Francesco e Salvatore Pappalardi, Ciccio e Tore per tutti. I due bambini, 13 e 11 anni, all’epoca dei fatti vivono con il padre, che si era separato dalla madre nel 1997. Proprio in quei giorni il giudice del Tribunale dei minori aveva affidato i due fratellini a Filippo Pappalardi che, da tempo, viveva con la nuova compagna Maria, le 2 figlie di lei e una bimba di 3 anni, nata dalla loro unione.
Il giorno della scomparsa, Ciccio e Tore erano scesi in strada a giocare, come facevano sempre. Arrivata l’ora di cena, il mancato ritorno a casa aveva allarmato Pappalardi, che aveva quindi sporto denuncia di scomparsa. Passano le ore, i giorni e poi i mesi, ma dei due fratellini nessuna traccia.
Nel novembre del 2007 viene arrestato il papà dei due bambini, con l’accusa di sequestro di persona, duplice omicidio volontario aggravato dal vincolo di parentela e occultamento di cadavere. Pappalardo verrà poi scagionato da ogni accusa e sarà risarcito con una somma di 20mila euro per l’ingiusta detenzione e 45mila euro per i danni esistenziali.
Oltre un anno e mezzo dopo – il 25 febbraio del 2008 – vengono ritrovati i corpicini, ormai mummificati, dei due fratellini scomparsi, grazie ad un altro bambino, Michelino. Il ragazzino precipita in un pozzo a Gravina di Puglia. Immediatamente scattano le operazioni di soccorso e il 12enne viene estratto vivo dal pozzo. È in questo frangente che i vigili del fuoco scoprono i corpi di Ciccio e Tore in fondo alla cisterna.
Nell’aprile del 2016 l’inchiesta sulla scomparsa dei due fratellini viene definitivamente archiviata.
A 15 anni dalla scomparsa dei figli, il dolore di Francesco Pappalardo è rimasto immutato.
“Non mi rassegnerò mai all’idea di non sapere se i miei figli avrebbero potuto essere salvati. Anche se sono trascorsi quindici anni si può indagare ancora e scoprire chi c’era con loro quando caddero nel pozzo della casa delle cento stanze”
ha detto l’uomo.
La sua idea è che qualcuno possa aver assistito alla scomparsa dei figli e non abbia parlato per timore o per motivi ancora oscuri, su cui il papà dei due bambini vorrebbe ora far luce.
La corretta gestione del Sistema Tessera Sanitaria rappresenta un aspetto fondamentale per tutti gli operatori…
Il volto di una madre che ha perso una figlia racconta spesso più di mille…
Un silenzio solenne avvolgeva le strade, rotto solo dal suono cadenzato dei passi e dal…
Ci sono momenti in cui sembra impossibile mantenere la concentrazione. La mente vaga, le distrazioni…
La stagione fredda porta con sé molte domande sulla routine quotidiana, ma c’è un gesto…
Se c'è un momento in cui tutto sembra sospeso, è quando un atleta raggiunge un…