Vi ricordate di Cicinho? il terzino destro della Roma, ma anche Real Madrid, Villareal e nazionale brasiliana, ha avuto e sta avendo dei grossi problemi con l’alcol. L’esterno verdeoro, quest’anno 36enne e giocatore del Sivasspor, ha spiegato ad un’emittente brasiliana i motivi per cui non è mai riuscito a sfondare nel calcio europeo. Velocità, ma anche tecnica sopraffina, hanno fatto parlare di sè come di uno dei più grandi talenti del calcio sudamericano di inizio anni 2000. Prima il Real Madrid, poi la Roma gli hanno dato fiducia ma alla fine non è mai riuscito a sbocciare completamente, rimanendo un giocatore mediocre. Motivo? Lo stesso Cicinho lo ha spiegato ai microfoni brasiliani: “In quel periodo meno giocavo, più bevevo e da lì è stata dura riprendersi”.
Per Cicinho l’alcol era diventata l’unica ragione di vita: “Bevevo tantissimo, fino a svenire – ha spiegato l’esterno brasiliano- una volta, dopo 14 caipirinhe e 18 birre , ho visto Gesù Cristo“. I problemi di Cicinho però, non erano soltanto ai tempi di Madrid e anche a Roma il ‘vizietto’ del bere non l’ha perso. “Mi ricordo nel 2010 quando andai a parlare con uno psicologo a San Paolo, mi disse di smetterla di bere cosi tanto perchè avrei rischiato di morire – ha continuato Cicinho – però non lo ascoltai, ma decisi di stipulare delle assicurazioni sulla vita per i miei familiari in caso di improvviso decesso a qualche festa”. Nelle ultime stagioni, dopo la parentesi a Roma, Cicinho ha giocato, senza fortuna, prima in Spagna al Villareal ed infine in Turchia al Sivasspor. Nel 2015 e 2016 è tornato a giocare con più regolarità ma il problema alcol sembra non averlo abbandonato definitivamente. Ora, alla soglia dei 36 anni, la carriera sportiva sembra essere agli sgoccioli e per Cicinho arriverà il momento di decidere cosa fare della sua vita fuori dal rettangolo verde. L’esterno brasiliano, in 16 anni di carriera ha collezionato oltre 300 presenze con le maglie di club e per 15 volte è sceso in campo con la maglia del Brasile, disputando anche la Coppa del mondo 2006. Un talento cristallino che si è perso durante la varie stagioni e che non è mai sbocciato definitivamente. Ora per Cicinho ci sarà la partita più difficile, ovvero quella di sconfiggere del tutto l’alcolismo e non cadere nuovamente in tentazione. Una sfida ardua, ma che dovrà essere vinta il prima possibile per la sua salute.