È Michal Kwiatkowski il nuovo campione del mondo di ciclismo dopo la prova iridata di Ponferrada. Il polacco è scattato nel finale, nel tratto in discesa tra le due salite, ha recuperato sui fuggitivi – tra i quali il nostro De Marchi – e ha resistito perfettamente sia sull’ultima salita sia soprattutto sulla successiva discesa e nel tratto in piano. Seconda e terza posizione per due favoriti della vigilia come Simon Gerrans e Alejandro Valverde che salgono sul podio dopo lo sprint del gruppetto degli immediati inseguitori. Primo italiano Sonny Colbrelli, tredicesimo, ma l’Italia si è comportata davvero bene.
Come è possibile che si possa dare un giudizio positivo all’Italia se il primo azzurro è arrivato tredicesimo e sulla salita finale non si sono visti nostri corridori seguire i vari capitani all’attacco? Nella condizione in cui ci siamo trovati era probabilmente il miglior risultato possibile e raggiungibile. Davide Cassani, a caldo: “Sono stati tutti bravissimi: abbiamo attaccato nei momenti giusti e abbiamo giocato le nostre carte, non potevamo fare di più con gli uomini a disposizione e con queste caratteristiche di percorso. Il grande rammarico è non aver avuto a disposizione Diego Ulissi, era un Mondiale per lui”.
CLASSIFICA DEI PRIMI
1. Kwiatkowski (POL)
2. Gerrans (AUS)
3. Valverde (ESP)
4. Breschel (DEN)
5. Van Avermaet (BEL)
6. Gallopin (FRA)
7. Gilbert (BEL)
8. Kristoff (NOR)
9. Degenkolb (GER)
10. Bouhanni (FRA)
13. Colbrelli (ITA)
La gara è stata molto più movimentata di quella delle donne, che si è infiammata solo nel finale. Due fughe a lunga gittata hanno caratterizzato la corsa con un gruppetto di quattro con l’ucraino Polivoda, il croato Kvasina, il lituano Savickas e il colombiano Quintero che ha guadagnato fino a 15 minuti e mezzo e il greco Bouglas a bagnomaria in mezzo. Gli italiani sono stati i primi ad accendere la miccia con un’accelerazione di Aru sulla salita di Confederacion e poi con Visconti che ha provato sia in gruppetto sia in solitaria. Ma nel momento che contava, sull’ultimo strappo, nessuno degli azzurri ha saputo rispondere. Onore a Kwiatkowski