Ciclisti morti in gara, tutte le tragedie che hanno scosso il mondo del ciclismo negli ultimi anni

Ciclisti morti in gara tutte le tragedie che hanno scosso il mondo del ciclismo negli ultimi anni

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Un’altra tragedia colpisce il mondo del ciclismo allungando la lista di ciclisti morti in gara. L’improvvisa morte del giovane corridore belga Michael Goolaerts della Veranda’s Willems-Crelan, mentre era impegnato nella Parigi-Roubaix, si aggiunge a una lunga e triste serie di tragedie che hanno portato lutti e lacrime nel mondo del ciclismo negli ultimi anni. Abbiamo voluto qui ricordare i ciclisti morti nel corso di gare come il Giro d’Italia, il Tour de France e altre competizioni famose nel mondo, oppure mentre si stavano allenando su strada in sella alla loro amata bici.

L’ultimo dei ciclisti morti per infarto è Michael Goolaerts. Di origine belga, il 23enne impegnato nella Parigi-Roubaix di domenica 8 aprile 2018, ha avuto un malore, un infarto al settore numero 28 del pavé, e dopo essere caduto dalla bici è stato subito avvicinato dai soccorsi, che hanno usato su di lui il defibrillatore, prima di inviarlo, con l’elisoccorso, presso l’ospedale di Lille. Le condizioni del giovane sono immediatamente sembrate gravissime, tanto che nonostante gli interventi dei dottori, è morto dopo qualche ora.

Non era in gara Michele Scarponi, ma si stava allenando sulla strada di Filottrano, il suo paese, per il giro d’Italia quando, nell’aprile 2017, è morto in un incidente stradale dopo esser stato investito da un furgone a un incrocio. Scarponi aveva vinto il Giro d’Italia nel 2011. Aveva 38 anni.

Nel marzo 2016 le cronache di sport battono l’incredibile notizia che Antoine Demoitié, ciclista belga del team Wanty-Groupe Robert, era stato colpito da una moto durante la classica Gent-Wevelgem. Nonostante il trasferimento immediato in ospedale le sue condizioni sono peggiorate ed è morto dopo alcune ore dal ricovero. Aveva 25 anni.

Nel 2016 si registra un altro caso simile a quello di Michael Goolaerts e la lista di ciclisti morti per infarto in gara si allunga: si tratta di Daan Myngheer, che stava partecipando alla prima tappa del Criterium International in Corsica a Porto Vecchio. Il giovane corridore belga che ha corso nella Verandas Willems e poi nella Roubaix-Métropole Europeénne de Lille, viene colpito da infarto in gara e muore qualche giorno dopo in ospedale ad Ajaccio dove era stato ricoverato in seguito al malore avuto in gara. Aveva 22 anni.

Abbiamo avuto anche nel nostro Paese dei lutti in gara, con dei casi di ciclisti morti al Giro d’Italia. Nel 2011, infatti, è stato il belga Wouter Weylandt, della squadra maschile americana di ciclismo su strada Leopard-Trek, a perdere la vita mentre partecipa al Giro d’Italia, nella terza frazione, sbattendo contro un muro dopo una caduta nella discesa di Passo del Blocco, a circa 25 km dall’arrivo.

Il giovanissimo ciclista di Schio (Vicenza) Thomas Casarotto il 10 settembre 2010 finisce contro un’automobile nella tappa da Maniago a Gemona durante il Giro del Friuli Venezia Giulia per dilettanti. Il colpo alla testa gli è fatale e muore qualche giorno dopo in ospedale.

Nel 2006, durante la sei giorni di Gand, muore lo spagnolo Isaac Galvez, il quale, dopo un contatto con il belga Dimitri De Fauw, colpisce violentemente una balaustra e spira durante il trasferimento in una clinica. Aveva 31 anni.

Nel 2005 è un italiano a entrare nella lista dei ciclisti morti per infarto durante una gara. Si tratta di Alessio Galletti, che viene colpito da un arresto cardiaco fatale in Spagna durante la Subita al Naranco. Il ciclista aveva 37 anni.

Nel 2003 il ciclista kazako della Cofidis Andrei Kivilev cade addosso alla bicicletta del ciclista Volker Ordowski, che aveva avuto un problema meccanico, e batte a terra la testa in maniera violenta proprio nel finale della seconda tappa della Parigi-Nizza, riportando danni cerebrali in seguito alla frattura dell’osso frontale. Era l’11 marzo 2003. Morì a causa di edema. In seguito alla morte del ciclista trentenne divenne obbligatorio l’uso del casco in gara.

Durante il Giro di Catalogna del 1999 muore lo spagnolo Manuel Sanroma. Fu uno dei velocisti più promettenti del ciclismo spagnolo, finché tragicamente perse la vita per una caduta. Aveva 22 anni.

Vicente Mata viene investito da un’auto a Benidorm in occasione del Trophée Luis-Puig del 1997 e muore per i traumi subiti. Aveva 34 anni. Sei giorni dopo Michel Goffin muore a 26 anni per una caduta in una discesa del Tour di Haut Var.

Nel 1995 perde la vita il ciclista Fabio Casartelli, campione olimpico di Barcellona 1992 e compagno di squadra di Armstrong alla Motorola. Il corridore è morto a 25 anni, durante la 15/a tappa del Tour de France, in seguito a una caduta lungo la discesa del Colle di Portet-d’Aspet.

Negli anni precedenti ricordiamo altri ciclisti morti in gara, come il portoghese Joaquim Agostinho, morto dopo essere caduto al Tour d’Algarve 1984, in seguito a uno scontro con un cane. Aveva 41 anni.

Nel 1967 fu l’inglese Tony Simpson a morire per arresto cardiaco durante una tappa del Tour de France sul Mont Ventoux.

Nel 1951 Serse Coppi, fratello di Fausto, è vittima di un incidente mortale in occasione del Giro del Piemonte a causa di una caduta nell’ultimo chilometro.

Infine nel 1935 lo spagnolo Armando Cepeda perde la vita cadendo in un burrone durante il Tour de France.

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