L’arrivo della cimici asiatiche in Italia sta facendo sempre più danni nelle campagne del Nord: non bastasse il problema dell’inquinamento atmosferico, la Pianura Padana in queste settimane è flagellata da questa particolare varietà di insetto che, al contrario della cimice verde italiana, è di colore scuro e non ha nemici naturali in grado di debellarla. La Coldiretti ha lanciato l’allarme soprattutto per la Regione Lombardia, dove si registrano danni fino al 40 per cento dei raccolti su soia e frutteti. E al momento non paiono esserci soluzioni idonee per contrastare l’invasione delle cimici asiatiche in Italia.
È soprattutto la soia a soffrire di più la presenza della cimice asiatica scura, con i coltivatori che lanciano allarmi disperati per la distruzione sistematica delle loro piantagioni: la presenza dell’insetto invasore è segnalata nelle zone di Mantova, Brescia, Sondrio, Varese, Como, Milano e Lodi. Ma le cimici asiatiche sono ghiotte anche delle pesche e delle mele che da Varese alla bassa Valtellina occupano le campagne lombarde, e poi i vivai ed altri frutteti della zona, bucando i prodotti della terra e succhiando il loro contenuto fino a farli marcire. Secondo quanto dichiara la Coldiretti, la cimice asiatica è un insetto particolarmente prolifico che deposita uova, dai 300 ai 400 esemplari, almeno due volte l’anno. Inoltre con l’arrivo dell’inverno questi insetti si rifugiano nelle abitazioni, per poi attaccare le piante in primavera e in estate, per alimentarsi, accoppiarsi e deporre le uova: il problema delle specie invasive, particolarmente sentito soprattutto nel Settentrione d’Italia, è che non hanno antagonisti in natura nel territorio ‘occupato’, e pertanto risulta particolarmente difficile sconfiggerle.
L’invasione, secondo le testimonianze degli agricoltori raccolte dai media, sarebbe iniziata già da un paio di anni, ma il monitoraggio effettuato dalla Coldiretti evidenzia come l’aggressività delle cimici asiatiche in Italia si sia fatta particolarmente intensa in questi ultimi mesi: l’Halyomorpha halys, questo il nome scientifico dell’insetto originario di Paesi quali Cina, Giappone e Taiwan, è stata rinvenuta la prima volta in provincia di Modena nel settembre 2012, e da allora si è rapidamente diffusa in tutto il Nord Italia, in particolare in Lombardia, dove è stata segnalata a partire dal 2015. La cimice asiatica presenta una mascella modificata rispetto alla cimice verde nostrana, che le consente di perforare meglio i frutti e le piante, ed oltre a rovinare i raccolti può far insorgere delle patologie specifiche della frutta: anche negli Usa, dove è stata accidentalmente introdotta alla fine del secolo scorso, è diventata una piaga fissa dei frutteti. E chissà che non tocchi chiedere loro consiglio su come affrontare questa problematica che sta distruggendo tante coltivazioni in Lombardia e nel resto del Nord Italia.