Il processo iniziato a luglio e che si è appena concluso ha previsto una condanna di 13 anni per il magnate Xiao Jianhua.
Era sparito dal Four Season di Hong Kong all’inizio del 2017, oggi il processo è terminato con una condanna a 13 anni di carcere. Si tratta del magnate sino-canadese Xiao Jianhua, il quale è stato messo in manette dopo essere stato accusato di reati finanziari, alla fine di un lungo processo iniziato più di 30 giorni fa.
Per lui ormai non c’è nessuna via di scampo in quanto è questa la decisione presa dal tribunale di Shanghai.
Xiao ha stretti legami con il Partito comunista ed è uno dei miliardari più conosciuti al mondo. Il magnate aveva fatto perdere ogni sua traccia durante gli ultimi giorni del 2017, quando si trovava nel celebre Four Seasons di Hong Kong.
La sua scomparsa fece tanto scalpore considerando che in quel periodo gli agenti cinesi non potevano in nessun modo agire all’interno di quella che è conosciuta come ex Colonia, anche se avevano effettuato un blitz e prelevato l’uomo.
Con il passare del tempo, la scomparsa di Xiao venne affiancata alla campagna anti-corruzione messa in piedi dal parte di Xi Jinping che nel 2012 ricopriva il ruolo di presedente.
A Xiao Jianhua sono state rivolte diverse accuse, tra cui la colpevolezza di “aver assorbito illegalmente depositi pubblici, per l’uso illegale di fondi e per corruzione“. Questo è quanto è stato chiarito mediante una nota diramata dalla Corte intermedia del popolo n.1 della cittadina di Shanghai.
Inoltre, sempre a carico del magnate, è stata presentata una sanzione onerosa pari a a 6,5 milioni di yuan, ossia 962.500 dollari, mentre alla sua società, la Tomorrow Holding, una sanzione di 55,03 miliardi di yuan, ossia a 8,09 miliardi di dollari.
Fino all’anno 2016, il magnate Xiao aveva ottenuto l’appellativo di uomo più facoltoso della Cina. A dimostrazione di ciò è il fatto che fosse collocato all’interno della Hurun List, quella che può essere considerata la versione cinese della classifica di Forbes sugli uomini più ricchi sia degli Stati Uniti che del mondo intero, alla posizione numero 32. L’uomo era in possesso di un grandissimo patrimonio, stimato attorno a 6 miliardi di dollari.
Xiao si ritrovava a capo di una realtà finanziaria molto vasta, tant’è vero che era stato anche in grado di conquistare la posizione di broker all’interno della leadership del partito comunista.
Oggi però tutto questo patrimonio rimane un vecchio ricordo in quanto l’uomo è costretto a passare 13 anni della sua vita in una cella.
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