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Cina, dopo lo stop alle restrizioni il Covid dilaga: le previsioni sui decessi spaventano

La Cina è ripiombata nell’incubo Covid-19 non appena il governo ha deciso di allentare le restrizioni imposte da Xi Jinping con la tanto criticata politica Zero Covid. Ma quello che si è creato in soli pochi giorni di stop preoccupa il mondo intero.

Cina, riesplodono i vasi di Covid-19 – Nanopress.it

Un periodo complicato per il leader cinese che vede una difficoltà, seppur lieve, a livello economico che, per un Paese che punta tutto sulla prosperità e potenza economica e che da sempre vuole imporsi come la numero uno non è cosa da poco. Oltre a ciò però è stato duramente criticato e contestato a causa della politica Zero Covid che ha da poco deciso di eliminare. Il risultato è stato un esponenziale aumento dei conteggi che rivela una situazione già estremamente complicata. Le previsioni dei virologi sono allarmanti e preoccupano le autorità internazionali, nonostante il governo stia tentando di infondere un clima di positività.

Cina, la fine della politica Zero Covid

La Cina sta vivendo un momento davvero complicato, che è stato preceduto da insolite proteste e manifestazioni, che sono estremamente inusuali per il popolo cinese, solitamente rispettoso delle regole e paziente. Ma la pandemia causata dal Covid-19 ha generato un meccanismo che ha scatenato dinamiche, inzialmente tenute nascoste ma che poi però si sono trasformate in problematiche da gestire da parte del governo.

Il capo di stato Xi Jinping ha deciso di adottare una linea durissima nei confronti del tracciamento dei contagi da Covid ma soprattutto riguardo alle quarantene imposte in maniera rigida che a lungo andare hanno però sollevato il malcontento popolare. Soltanto qualche settimana fa, i cittadini che si trovavano in quartiere nel quale emergevano alcuni positivi al virus, rimanevano bloccati in quarantena senza la possibilità di uscire dal proprio alloggio.

L’esercito cinese bloccava le vie di accesso e presidiava la zona con dure reazioni nel caso in cui il popolo non avesse rispettato i divieti imposti. Inizialmente la popolazione ha rispettato tutti i limiti imposti, come per esempio l’esecuzione di un tampone, che doveva essere necessariamente negativo, per accedere a supermercati e in realtà a qualsiasi tipologia di negozio.

Col passare di questi due anni, però, la situazione è diventata insostenibile e i cittadini hanno accumulato stress e tensione. Il fatto di bloccare milioni di persone, a causa di due soggetti positivi, ha provocato il malcontento popolare. Il capo di stato Jinping, nonostante le critiche ha portato avanti la linea Zero Covid e ha perseverato con le quarantene anche sul luogo di lavoro.

Le persone hanno cominciato a soffrire delle carenze causate dalla tolleranza zero e quando anche i soccorsi sanitari così come le medicine e i beni alimentari hanno smesso di essere garantiti, i cinesi hanno deciso di cominciare a manifestare il loro dissenso. Dapprima in modo composto e con cartelli appesi in punti strategici che inveivano contro il governo e contro il presidente Xi poi però si sono trasformate nel giro delle ultime settimane.

I media hanno mostrato immagini di proteste anche violente, dove cittadini infuriati hanno sfondato le barriere che sigillavano i quartieri e si sono scagliati anche contro le forze dell’ordine. Le violente proteste, che poi hanno portato alla repressione governativa, hanno attirato l’attenzione mediatica globale e così il presidente cinese ha inaspettatamente scelto di eliminare le restrizioni.

Ciò che si è scatenato negli ultimi giorni però preoccupa moltissimo le autorità internazionali e denota una situazione sanitaria preoccupante che mostra però qualcosa di diverso da quello rivelato dalle fonti governative ufficiali.

Il Covid dilaga e le previsioni spaventano

La situazione attuale in Cina è preoccupante e peggiora di ora in ora. Dopo la fine delle restrizioni i contagi sono diventati numerossimi e la velocità di trasmissione sta preoccupando i virologi. Si tratta di un escalation preoccupante a livello sanitario e si tratta di qualcosa di globale e non confinato in Cina.

Tre ricercatori di Hong Kong, secondo i quali, si arriverà a quasi un milione di morti a causa del Covid-19 nel prossimo anno. Uno dei tre accademici ha stimato circa 684 morti su un milione di persone e se si conta che la popolazione cinese è pari a 1,4 miliardi di individui il conto effettivamente non si discosta di molto ma ammonta a 964.400.

La preoccupazione di un sovraccarico sanitario, inevitabile con numeri così alti di decessi e contagi, fa tremare la comunità medica internazionale. Le stime parlando di una domanda superiore almeno del 1,5 a metà 2023 per quanto riguarda i posti letto nei reparti ospedalieri.

Il governo si sta già muovendo per ampliare i posti in terapia intensiva e nonostante le notizie ufficiali parlino di contagi in aumento, ma anche di una Cina che riesce a mantenere il controllo della situazione. Stando ai video postato sul web, nonostante la dura censura cinese, la situazione è già drammatica. Si stima che nel giro di qualche mese al massimo il 60% della popolazione cinese avrà contratto il virus.

Proprio in queste ore sono in fase di apertura le cosiddette cliniche della febbre che ospitano contagiato da Covid-19 ma con sintomi lievi. Numerose testimonianze mostrano moltissimi cadaveri negli obitori ma ammassati dato che i gestori stessi hanno rivelato di non riuscire a soddisfare la domanda anche stando aperti 24 ore al giorno. Il governo e lo stesso Xi Jinping stanno rivelando soltanto una parte della situazione, che ovviamente andrà ad impattare anche sul resto del mondo, noi compresi.

Gli Usa sono il più grande donatore di vaccini al mondo e intendono continuare ad aiutare chiunque, inclusa la Cina”, ha detto in un briefing con i giornalisti il portavoce del dipartimento di Stato americano, Ned Price, precisando che “è nell’interesse della comunità internazionale aiutare Pechino a tenere l’epidemia sotto controllo”.

Covid-19, torna la paura in Cina – Nanopress.it

Il crematorio Dongjiao, situato all’estremità orientale della capitale cinese, ha segnato un importante aumento delle richieste di cremazione, proprio come accaduto ad altre strutture analoghe. I dipendenti hanno rivelato: “Dalla riapertura del Covid, siamo stati sovraccarichi di lavoro. Siamo aperti 24 ore al giorno. Non riusciamo a tenere il passo,”

 

 

Letizia De Rosa

Mi chiamo Letizia De Rosa, ho 35 anni e per molto tempo ho lavorato nell'ambito della mediazione finanziaria e immobiliare. Amo la natura e il suo potere rigenerante. Sono curiosa e ho, da sempre, fame di conoscenza e proprio per questo approfondisco minuziosamente ogni argomento negli ambiti più disparati. Imparare e conoscere è un punto focale della mia vita e ho sfruttato, così, un momento di difficoltà personale per dare finalmente un ruolo concerto alla mia più grande passione ovvero la scrittura, creando un connubio perfetto tra la penna e tematiche che mi appassionano come la geopolitica e i rapporti internazionali e diplomatici. Questo mi ha permesso, con grande orgoglio e dopo aver acquisito anni di esperienza, di occuparmi su Nanopress.it proprio di ciò che amo di più ovvero di news e dinamiche estere, comprese le relazioni tra Stati.

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