Continua l’intesa tra Cina e Russia, con il presidente cinese in viaggio dal 20 al 22 marzo per incontrare Putin. L’obiettivo è la pace.
Secondo quanto riferito in una nota dal Ministero degli Esteri cinese, il Presidente Xi Jinping sarà in Russia dal 20 al 22 marzo. E se da un lato la Cina giustifica l’iniziativa come un mezzo per approfondire l’amicizia e la fiducia tra Cina e Russia, dall’altro il Cremlino parla della necessità di discutere della collaborazione strategica tra i due Paesi.
Wang Wenbin, portavoce del Ministero degli Esteri cinese, ha parlato del viaggio in Russia programmato per il presidente Xi Jinping dal 20 al 22 marzo. La notizia arriva dopo la presentazione, a fine febbraio, di un “position paper” in cui la Cina auspicava a una soluzione politica al conflitto in Ucraina, indicando il dialogo politico come unico modo per risolvere controversie e conflitti.
Proprio a motivo di queste dichiarazioni, è stato chiesto a Wang se il Presidente cinese avesse intenzione di spiegare a Putin il contenuto del documento ed esercitare qualche tipo di influenza per risolvere il conflitto.
Secondo quanto dichiarato in risposta, il viaggio è mirato a rinsaldare i vincoli di amicizia esistenti tra i due Paesi e parlare della pace in Ucraina. La politica estera cinese, in base a quanto riferito da Wang, ha come obiettivi la “pace nel mondo” e la promozione dello “sviluppo comune”.
Secondo il portavoce, la Cina ha sempre dimostrato di schierarsi dalla parte “della pace, del dialogo e della correttezza storica” per quanto riguarda la guerra in Ucraina. Il documento quindi non avrebbe fatto altro che riaffermare le idee già suggerite da Xi, secondo le quali la Cina svolge un ruolo costruttivo nella risoluzione politica della guerra in Ucraina, mantenendo però una posizione imparziale, equa ed obiettiva.
Più tecnica la nota del Cremlino, che parla dell’obiettivo del viaggio del Presidente cinese in termini di “cooperazione strategica” tra Cina e Russia.
Le dichiarazioni cinesi, tuttavia, non sono state accolte positivamente dai governi occidentali. Parte del motivo è da ricollegare alla mancata condanna da parte della Cina al momento dell’invasione dell’Ucraina.
In aggiunta a questo, il governo Usa ha acceso dei sospetti riguardo al fatto che la Cina starebbe fornendo armi e aiuto militare alla Russia. In tutta risposta, il Ministero degli Esteri cinese ha definito le attività tra Cina e Russia come “normale cooperazione economica” che la Cina svolgerebbe da sempre con i Paesi di tutto il mondo, in nome “dell’uguaglianza e del vantaggio reciproco”.
Ancora, secondo il portavoce Wang la collaborazione tra i due Paesi è leale e schietta, e mira a promuovere lo sviluppo del mondo e avvantaggiare i popoli russo e cinese. Riferendosi nello specifico all’esportazione di armi, Wang ha dichiarato che la Cina si mostra da sempre “prudente e responsabile” per quanto riguarda le esportazioni militari.
Eppure, la Cina si è sempre mostrata ambiguamente neutrale riguardo al conflitto in Ucraina, partendo dal non condannare l’operato del Cremlino al momento dell’invasione dell’Ucraina. Al contrario, il governo cinese ha spesso dato notevole sostegno diplomatico a Mosca in diverse sedi, tra cui l’Onu.
A questo si aggiunge il documento citato prima, risalente al 24 febbraio, che illustrava in 12 punti la posizione del governo cinese sulla guerra. In occasione del primo anniversario della guerra, la Cina ha parlato dell’importanza del dialogo e del rispetto per la sovranità territoriale di ogni Paese, senza mai additare tuttavia la Russia o fare riferimenti al caso specifico della guerra in Ucraina.
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