La Cina ha, nuovamente, mostrato insolite proteste avvenute questa volta per mano delle persone più anziane e già in pensione. Sono stati proprio loro i protagonisti e organizzatori delle manifestazioni dove chiedono a gran voce al governo di Pechino di evitare i tagli alla sanità pubblica. Wuhan e Dalian sono state inondate da una folla di pensionati arrabbiati per la penalizzazione del loro benessere.
La città nella quale i cittadini hanno deciso di riversarsi maggiormente per le strade in protesta è stata Wuhan, la prima ad essere colpita all’inizio della pandemia da COVID-19, che si vede ora negare le consuete cure mediche tagliando i fondi a causa di anni di politica Zero Covid che ha, letteralmente, messo in crisi le casse statali. A seguito di ciò Pechino ha deciso di colpire la classe debole ovvero quella più anziana.
La popolazione cinese si è trovata in un momento complicatissimo che ha portato allo stremo e all’esasperazione i cittadini che hanno passato anni durissimi, a causa delle restrizioni attuate durante la pandemia. Regole che hanno anche negato soccorsi sanitari e aiuti primari, anche in caso di necessità, per evitare il diffondersi dell’epidemia da Covid e, poi, si sono visti poi catapultati nella realtà quotidiana pre pandemia che avevano ormai dimenticato. L’allentamento improvviso delle restrizioni e la riapertura dei confini ha provocato una nuova pandemia che ha portato a milioni di contagiati da COVID-19 e a numerosissime morti, anche se le autorità cinesi hanno tentato disperatamente di nascondere la realtà dei fatti alla comunità internazionale.
Ora il capo di Stato Jinping si trova a dover gestire una crisi economica e sociale non comune per un paese come la Cina e questo ha portato Pechino a decidere di apportare tagli alla sanità pubblica agitando nuovamente e cospicuamente i cittadini e, questa volta, si tratta soprattutto di adulti e anziani che hanno voluto manifestare il loro dissenso pubblicamente.
Ieri, mercoledì 15 Febbraio, centinaia di anziani cinesi si sono radunati per le strade di Wuhan e Dalian per protestare contro le modifiche in programma al sistema di assicurazione sanitaria pubblica. Quella che si è verificata ieri è una reale escalation di tensione, inerente la questione dei tagli alla sanità pubblica, che sta preoccupando i cittadini cinesi, soprattutto quelli più bisognosi di cure mediche come i pensionati.
Le modifiche all’assicurazione sanitaria pubblica cinese sono state introdotte dal 2021 e, man mano, ampliate a causa dell’enorme spesa attuata dal governo cinese per attuare la politica zero covid, che ha irrimediabilmente segnato le casse dello Stato. Si tratta, nel dettaglio, di una riduzione delle indennità mensili che ricevono i pensionati.
Il raduno di ieri non è il primo di questa settimana ma si tratta già del secondo e la piazza di Wuhan si è ritrovata colma di cittadini che non riescono ad accettare di perdere il sostegno alle cure mediche, avuto fino ad oggi, per manovre azzardate o esagerate dell’amministrazione statale.
Emerge dalle testimonianze, che sono state condivise sul web, che i manifestanti si sono spinti contro gli agenti e le proteste sono state varie e in zone diverse di Wuhan. Una in particolare, organizzata davanti al municipio della città, ha mostrato chiaramente il disappunto verso il governo di Jinping e i cittadini in protesta hanno cantato l’inno del Partito Comunista Cinese l’internazionale che nelle ultime proteste è stata utilizzato per inveire contro il governo e accusarlo di attuare un allontanamento dalle proprie origini.
È emerso anche un video video tramite e social media che mostrava mostrava le forze di sicurezza all’esterno del parco di Zhongshan le quali formavano una catena per impedire l’ingresso dei manifestanti.
Altri video invece mostravano funzionari locali che hanno interagito e incontrato alcuni dei manifestanti fuori dal municipio per raggiungere un accordo e negoziare.
Ma anche nella città di Dalian si sono mobilitate molte persone per manifestare contro una riforma sanitaria. Anche qui si sono uditi slogan chiari e decisi contro il governo, che chiedevano a gran voce di reintrodurre i soldi decurtati dallo spettante ai pensionati e il malcontento generale, che è davvero obiettivamente strano vedere In Cina ma soprattutto da parte di soggetti adulti e anziani, cresce di ora in ora.
sono emersi numerosissimi video che mostrano le proteste cinesi e in uno di questi girato nella piazza di Renmin si sente chiaramente la folla urlare: “Ridammi i soldi dell’assicurazione medica“. Data la tensione popolare i video mostrano anche un importantissimo cordone di sicurezza attuato all’esterno dell’edificio governativo della città.
I media hanno condiviso dati che parlano di centinaia di manifestanti ma anche di migliaia e hanno rivelato che i testimoni hanno confessato di aver visto cittadini portato via dalle forze militari stato durante le scorse proteste.
Ciò che chiedono con queste proteste e che sia ripristinata l’assicurazione sanitaria e l’indennità come in precedenza, spiegando che, nel caso in cui non avessero ottenuto un dialogo in risposta alle proteste queste si sarebbero protratte fino al risultato chiesto e voluto dal popolo.
Da quanto emerge da un account sui social, che riporta resoconti dettagliati sulle proteste in Cina,sembra che nella giornata di ieri siano state anche chiuse le istituzioni pubbliche nel centro di Wuhan.
Dalle notizie emerse parrebbe anche che le autorità locali abbiano impedito a dei cittadini, residenti nella zona delle manifestazioni, di uscire dai complessi residenziali, spiegando che la scelta è stata fatta per evitare che raggiungessero le proteste. Si tratta però di osservazioni di fonti locali non effettivamente documentate ma riportate anche dalla testata Guardian.
Un sostenitore cinese delle proteste ha riportato sui social: “Questi anziani possono uscire (per protestare) non solo per se stessi ma anche per le generazioni future. L’assicurazione medica e sociale senza contratto è uno schema Ponzi del PCC. Se oggi non esci per strada, i tuoi figli e nipoti diventeranno schiavi per generazioni”.
Mentre Un altro utente a affermato che: “Se riduci l’indennità di sussistenza di base per le persone, chi si fiderebbe del governo nelle giovani generazioni?”.
Le manifestazioni a Wuhan, che ospita 11 milioni di cittadini, sono scaturite in gran parte dal fatto che i funzionari statale sembrano indifferenti ai cambiamenti in atto e questo ha destato sdegno e nervosismo.
La nota società di consulenza sui rischi politici SinoInsider ha riferito che a suo avviso: “I dipendenti pubblici e il personale delle istituzioni pubbliche hanno ancora diritto a un’assicurazione di assistenza medica sovvenzionata in aggiunta al regime di assicurazione sanitaria dei dipendenti”.
Aggiungendo anche che: “I quadri anziani e in pensione del PCC hanno avuto a lungo accesso a generose cure mediche a spese pubbliche e senza dover pagare l’assicurazione sanitaria di base”.
La società di analisti ha inoltre spiegato che c’è la possibilità che gli enti locali possano “compromettersi e soddisfare le richieste dei manifestanti in anticipo”. Questo per evitare il protrarsi di una disputa che apporterebbe altro caos in un momento storico particolare per la Cina.
Oggi il Ministero delle finanze assieme al pianificatore statale cinese hanno annunciato l’introduzione di politiche volte ad ampliare la spesa per l’edilizia abitativa ma anche a sbloccare i risparmi dei consumatori che sono stati accumulati durante la pandemia. I media statali avevano annunciato misure per andare incontro agli anziani, migliorare i servizi all’infanzia e incoraggiare le coppie a formare una famiglia.
In Cina è possibile vedere di tanto in tanto proteste localizzate, ma quello che emerso lo scorso anno ha rivelato uno scenario differente che probabilmente ha anche avuto un impatto importante sulla scelta del presidente Jinping nel muoversi rapidamente per eliminare le restrizioni attuate dal le autorità di Pechino per limitare il contagio limitare.
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