Il presidente dell’Iran Ebrahim Raisi si trova, proprio ora, a Pechino in Cina dal capo di stato Jinping. Si tratta del primo di tre giorni che saranno dedicati a coltivare cooperazione e collaborazione concreta rendendo operativo il piano congiunto che ad oggi è soltanto Nero su bianco.
L’Iran nell’ultimo periodo ha avuto momenti difficoltosi causati dalla rivoluzione in atto da parte dei cittadini, iniziata nel momento in cui la polizia morale ha ucciso, a causa delle percosse ricevute, la 22enne Mahsa Amini dopo essere stata arrestata per aver indossato il velo. La repressione violenta e crudele, che ha portato alla morte di oltre 600 manifestanti molti dei quali giovanissimi, e a oltre 20.000 arresti, ha generato un sentimento di malcontento generale nei confronti del governo di Raisi.
Anche il suo affiancare la Russia, durante la sua operazione militare speciale in Ucraina, ha generato sdegno globale e, sopratutto, in merito ai droni forniti dalle autorità iraniane all’esercito russo sono responsabili dell’uccisione di numerosissime persone innocenti. Il distacco occidentale ha generato poi una sorta di riavvicinamento tra le nazioni che presentano attualmente problematiche verso le nazioni occidentali ovvero Russia e Cina. Putin ha avuto modo di stringere relazioni più strette con il governo di Pechino e ha ampliato la rete commerciale, produttiva, militare ed energetica.
Oggi invece virgola dopo aver conferito ieri con la guida Suprema camei è proprio il presidente iraniano Raisi ad incontrare Xi Jinping per instaurare un rapporto che vada a mettere in pratica ciò che è già stato deciso mediante il piano strategico e commerciale dei 25 anni.
Come sopra citato le nazioni occidentali, in particolar modo gli Stati Uniti, hanno intrapreso azioni mirate a limitare la ferocia della repressione iraniana ma provano, anche, a rallentare il supporto militare alla Russia. Dato il disappunto ricevuto dall’Occidente l’Iran si allinea ai paesi che puntano anche a escludere il più possibile le nazioni occidentali, creando una rete che abbia al suo interno paesi del Medio Oriente e asiatici. Ha iniziato il percorso avvicinandosi alla Russia e, dopo aver dato il proprio sostegno militare alla Russia fornendo droni, ha deciso di implementare ulteriormente la produzione di droni più tecnologici che verranno fabbricati però in territorio russo.
La posizione a favore di Putin, più volte smentita da Raisi che è stato l’unico però ad ammettere ufficialmente di fornire materiale militare per la guerra in Ucraina, continua ad essere sostenuta dal capo di Stato iraniano, anche se sulla carta si dice contrario all’invasione in Ucraina.
Un fattore che accomuna Russia e Iran, che non può e non deve essere tralasciato, è l’astio verso l’Occidente che ha sanzionato entrambi i Paesi che sono riusciti, però, a creare un nuovo ambiente di pagamento virtuale, dopo essere stati esclusi da Swift, che permette loro di far circolare denaro in maniera semplice e aggirando le sanzioni.
Un avvicinamento pericolosissimo che ora è ancora più preoccupante dato che, anche la Cina si è avvicinata prima alla Russia, sua nota alleata, ma sta instaurando proprio in queste ore una maggior collaborazione e cooperazione con l’Iran.
È iniziato oggi da Pechino il viaggio diplomatico di tre giorni insieme effettuato dal capo di Stato iraniano Raisi.
Il capo di Stato cinese Xi Jinping ha accolto Ebrahim Raisi in maniera entusiasta e il focus dell’incontro e rafforzare i legami commerciali ed economici tra i due Paesi.
Il presidente della Cina ha accolto sul tappeto rosso il leader iraniano e per Raisi si tratta della prima visita di Stato di un presidente iraniano, in oltre vent’anni, chiamato appositamente per collaborare dal governo cinese.
Raisi è arrivato in Cina attorniato da un’ampia delegazione che al suo interno ospita anche il capo della banca centrale e i ministri del petrolio e delle miniere. Questo summit è stato organizzato per mettere in pratica l’accordo siglato nel 2021 è conosciuto come accordo dei 25 anni.
Il governo di Teheran ha spiegato che durante gli incontri dovranno essere stilati piani strategici atti ad ampliare lo sviluppo economico di entrambe le Nazioni. Le autorità iraniane hanno anche precisato che il presidente Raisi e Jinping dovrebbero firmare una serie le documenti di cooperazione.
Il presidente iraniano è arrivato in Cina con un’ampia delegazione che comprende tra gli altri il capo della banca centrale e i ministri del petrolio e delle miniere, e dovrebbe firmare con Xi una serie di “documenti di cooperazione.”
Il legame tra Iran e Cina in realtà è già presente ed avviato e hanno alcuni settori nei quali sono riuscite a primeggiare come per esempio il settore energetico, quello legato all’agricoltura ma soprattutto i settori del commercio e degli investimenti.
Come sopra citato nel 2021 è stato firmato da Cina e Iran un patto di cooperazione strategica di 25 anni che permettere a loro di stringere a rafforzare ogni legame esistente.
Sia Teheran che Pechino devono sopportare la pressione occidentale sempre più forte, causata dalle loro posizioni,In merito al conflitto in atto in Ucraina e, proprio a questo riguardo, l’Iran è sottoposto a sanzioni rigide statunitensi a causa del programma nucleare.
L’ incontro si è tenuto presso la Grande Sala del Popolo, dove il capo di Stato Xi Jinping ha accolto Raisi e hanno fatto le foto di rito.
Jinping ha spiegato che Pechino ha sempre considerato e sviluppato i rapporti e le relazioni commerciali con l’Iran focalizzandolo da una prospettiva strategica e ha specificato che non ha intenzione di escludere a priori una cooperazione pacifica e amichevole con Teheran.
Tralasciando anche i cambiamenti dovuti alla situazione internazionale attuale e lo scopo della Cina è quello di promuovere il partenariato tra i due Stati.
Il capo di Stato cinese ha sostenuto e ribadito che Pechino è dalla parte dell’Iran nella salvaguardia della sovranità nazionale, indipendenza, sovranità territoriale e dignità nazionale. È stato sottolineato inoltre un deciso no all’ unilateralismo e alla prepotenza che si oppone fortemente da parte dell’occidente mettendo a rischio sicurezza e stabilità.
Pechino è disposta a mantenere in essere le forniture reciproche andando a toccare interessi fondamentali per entrambe le nazioni. Jinping ha sottolineato che è disposto ad ampliare e fortificare il legame con l’Iran stando nell’ambito delle nazioni unite, anche dell’organizzazione per la cooperazione di Shanghai ma anche con altre piattaforme multilaterali per sostenere lo sviluppo multilaterale e salvaguardare gli interessi comuni.
Lo sviluppo bilaterale è il punto focale di questa visita a Pechino di Raisi. Ovviamente il discorso è andato ad interessare anche il patto globale sul nucleare e Jinping ha spiegato che continuerà a partecipare in maniera costruttiva all’interno dei negoziati, per riprendere l’osservanza dell’accordo, ora non rispettato, precisando però che la Cina sosterrà la Repubblica islamica iraniana nel promuovere diritti entrassi legittimi per arrivare anche alla fine di questa questione nucleare.
Raisi, dal suo lato, ha sottolineato l’impegno dell’Iran nell’approfondire e migliorare il partenariato strategico internazionale con la Cina e ha ribadito che non sarà influenzato da nessun cambiamento della situazione internazionale o regionale. Ha spiegato anche di essere fermamente a favore dell’iniziativa belt on road che tratta sviluppo globale e sicurezza globale proposta dal governo di Pechino e sarà parte attiva in questa nuova iniziativa.
È stato rimarcato nell’incontro odierno la volontà di approfondire e mantenere rapporti attivi e concreti in questo periodo storico che sta allontanando relazioni internazionali solide e creando dinamiche inattese. L’esclusione europea allerta le autorità non tanto in merito all’ambito strategico politico commerciale ma rispetto alle coalizioni accordi nascosti in ambito militare che potrebbero ritorcersi contro tutta la comunità globale e che vedono oltre all’iran e alla Cina un alleato temibile come la Russia.
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