La Pelosi ha calpestato la politica di ‘Una Cina’: Pechino ha deciso di adottare misure punitive nei confronti del massimo esponente politico statunitense a causa del viaggio a Taiwan.
La Cina impone sanzioni alla presidente della Camera degli Stati Uniti Nancy Pelosi in risposta al suo viaggio a Taiwan. Lo ha annunciato il ministero degli Esteri di Pechino. “Nonostante le serie preoccupazioni e la ferma opposizione della Cina, Pelosi ha insistito per visitare Taiwan, interferendo gravemente negli affari interni della Cina, minando la sovranità e l’integrità territoriale della Cina, calpestando la politica della Cina unica e salvaguardando la pace e la stabilità attraverso lo Stretto per minacciare”, ha giustificato un portavoce del passaggio.
Il ministero ha accusato Pelosi, secondo in linea di successione al presidente degli Stati Uniti dopo il vicepresidente, di aver agito “in modo feroce” e “provocatorio”. Le sanzioni si applicherebbero anche ai loro parenti stretti.
Pelosi ha anche visitato Taiwan questa settimana come parte del suo viaggio in Asia nonostante le massicce minacce dalla Cina (leggi un’analisi qui). Ha visto la sua visita come un segno di solidarietà con l’isola, che insiste sull’indipendenza ed è rivendicata dalla Cina come proprio territorio nazionale.
È stata la visita di più alto livello degli Stati Uniti a Taiwan in 25 anni. In risposta, giovedì la Cina ha lanciato le più grandi manovre militari fino ad oggi nelle acque al largo di Taiwan.La Cina interrompe anche la cooperazione con gli Stati Uniti sui colloqui sul clima Pechino ha anche annunciato che avrebbe posto fine alla cooperazione con gli Stati Uniti in una serie di aree, compreso il dialogo tra alti comandanti militari.
Il ministero degli Esteri cinese ha anche affermato in una dichiarazione che stava sospendendo i colloqui sul clima con gli Stati Uniti, nonché la cooperazione sulla lotta alla criminalità transfrontaliera e sul rimpatrio degli immigrati illegali. Il presidente di Taiwan definisce le manovre “irresponsabili” Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha accusato la Cina di voler cambiare lo status quo nello Stretto di Taiwan con i test missilistici e le esercitazioni militari.
In un incontro della comunità internazionale del sud-est asiatico Asean a Phnom Penh in Cambogia, Blinken ha affermato che non c’era giustificazione per le provocazioni militari seguite alla visita pacifica di Pelosi a Taiwan, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Bloomberg, secondo quanto riferito da un funzionario occidentale.Il presidente di Taiwan Tsai Ing-wen ha definito “irresponsabili” le manovre e le esercitazioni missilistiche.
In un discorso video, il presidente ha esortato la leadership cinese a esercitare il buon senso e la moderazione. Taiwan non permetterà che le tensioni aumentino, ma vuole mantenere lo status quo.