Al padre non è stato permesso lasciare l’appartamento per cercare aiuto, visti i ritardi nelle cure. Ira contro lo “zero Covid” di Pechino.
La denuncia del padre, contro una politica contro la pandemia che si sarebbe spinta troppo oltre. La polizia di Pechino prova a scusarsi per il tragico incidente, ma i soccorsi senza tampone negativo non sono tenuti a intervenire.
Manifestazioni, denunce, scioperi e proteste in Cina, da più di un anno ormai, contro la politica di Pechino del contenimento del Covid. Una strategia, quella denominata “zero Covid” dei vertici cinesi, mirata all’estremismo per combattere la pandemia con lockdown severissimi ogni qual volta si fiuta un possibile focolaio.
Spesso nei mesi scorsi la positività di pochi individui aveva costretto al lockdown infatti milioni di persone, nella loro Regione, distretto o nella loro città per giorni. Stavolta però, vittima delle ferree misure restrittive è stato un bambino di soli tre anni.
Lo ha raccontato il padre del bimbo, che della morte del figlio accusa proprio le politiche anti Covid. “Lo hanno indirettamente ucciso” sostiene Tuo Shilei alla BBC, che denuncia un ritardo nelle cure al piccolo Wenxuan.
L’episodio lo scorso martedì, intorno alle 12:00, quando nella loro abitazione di Lanzhou una fuga di gas aveva allarmato i condomini e fatto perdere conoscenza al figlio durante il sonno. E’ stato in quel momento che Tuo si era precipitato all’esterno del condominio – in lockdown – per chiedere aiuto alle guardie.
E il racconto del padre della vittima di 3 anni si fa ancora più agghiacciante. Pare infatti che gli addetti al controllo delle persone in lockdown non siano stati – come del resto noto – molto collaborativi. Anzi, nella sua intervista l’uomo racconta di aver chiesto di abbandonare la zona per l’emergenza, ma che gli sia stato chiesto un tampone con esito negativo.
Tampone che Tuo però non aveva fatto. Dopo aver aspettato i soccorsi per un’ora l’uomo ha deciso a quel punto di oltrepassare le barriere approfittando di un momento di distrazione degli addetti.
L’ambulanza è arrivata sul posto in ritardo, solamente dopo che Tuo aveva deciso di oltrepassare i controlli. Il piccolo Wenxuan è poi deceduto alle 15 in ospedale, lontano solo 10 minuti in macchina dalla sua abitazione.
La polizia di Pechino si è scusata per l’incidente, ma l’ira della popolazione si è scatenata dopo questo episodio nei confronti del governo e delle misure restrittive che anche il padre della vittima ha descritto ormai come fuori controllo.
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