Continua l’ondata Covid in Cina e in alcune città sono state adottate misure restrittive, come ad esempio a Pechino.
Le autorità hanno deciso la chiusura delle scuole e dei ristoranti per limitare i contagi che attualmente sono in forte aumento.
Nuova ondata Covid a Pechino
Nelle ultime ore sono stati registrati in Cina oltre 28mila nuovi contagi e così i vari governi si sono trovati costretti ad adottare misure preventive per combattere questa nuova ondata.
Solo 16mila nuovi casi sono stati individuati nella provincia del Guangdong mentre per quanto riguarda i grandi centri abitati, i dati sono ancora più impressionanti.
Prima fra tutte la città di Pechino, dove i contagi sono più che raddoppiati dal momento che domenica erano 621 e oggi sono 1.438.
Davanti a un andamento così rapido, il governo ha deciso di adottare misure estreme, infatti le autorità della capitale hanno disposto la chiusura di ristoranti ma anche di altri luoghi soggetti a grande affollamento, come centri sportivi e scuole.
Dunque si ripassa alla modalità Dad, ovvero la didattica a distanza, e lo smart working per i lavoratori.
La situazione di Pechino
La città di Pechino è particolarmente interessata dal Covid, infatti solo lo scorso maggio si erano registrati gli ultimi decessi ma ora sono ricominciati.
L’11 novembre scorso la Cina ha rallentato alcune restrizioni, nonostante finora fosse il Paese con le regole più rigide a riguardo, nonché una politica di tolleranza zero sul Covid. Il raddoppio dei casi a Pechino, che hanno superato i 1.400 nella giornata di oggi hanno posto l’accento sul peggioramento della situazione che in realtà è iniziato già da un po’.
Nel finesettimana infatti, nella capitale si sono registrati i primi decessi dopo gli ultimi di maggio. Le vittime sono 3 anziani che avevano altre patologie, questi sono morti a causa dell’aggravarsi del quadro clinico dovuto all‘infezione de Covid ma come hanno confermato le autorità locali, si tratta di persone che già precedentemente erano malate e quindi il sistema immunitario non ha saputo rispondere al virus.
L’annuncio delle chiusure di alcune attività e scuole ha destato molte polemiche e tensioni in tutto il Paese, nonostante come dicevamo, l’allentamento di alcune misure come la riduzione della quarantena per coloro che arrivano dall’estero, da 10 a 8 giorni.
Ancora, abbiamo lo stop dell’obbligo di identificazione e isolamento per i cosiddetti “contatti secondari”, ovvero coloro che in qualche modo sono venuti in contatto con i contagiati.
Nuovi ospedali in Cina
Dal momento che la Cina è considerato il Paese più rigido in merito alle politiche anti-Covid, l’apertura di nuovi ospedali per creare nuovi posti letto non è di molto scalpore.
Guo Yanhong, funzionario della Commissione sanitaria nazionale, ha annunciato in questi giorni la costruzione di nuove strutture dedicate esclusivamente alla lotta verso questo virus.
L’obiettivo è contrastare l’impennata dei contagi ma anche avere più terapie intensive, necessarie per salvare la vita ai malati che in pochi giorni sono interessati da un quadro clinico che peggiora di ora in ora e quindi hanno bisogno delle giuste cure.
Ulteriore obiettivo che stanno perseguendo i funzionari sanitari è quello di aumentare le piccole cliniche cittadine per velocizzare l’identificazione dei casi Covid e trasferirli tempestivamente nei grandi ospedali.
Ancora, in programma c’è la costruzione di quelli che vengono definiti come ospedali provvisori, ovvero strutture dove i pazienti asintomatici o con lievi sintomi, verranno ospitati per essere trattati lontano da coloro che invece presentano una situazione più complessa.
La Cina elaborerà dei piani per accelerare la somministrazione dei vaccini, l’insieme di tutte queste misure servirà a debellare nuovamente il Covid, come confermato dalle autorità.