A Guangzhou è scoppiata una violenta e inaspettata rivolta contro il lockdown, imposto a causa di un focolaio di COVID-19. Una scena inusuale per il Paese che ha mostrato, negli ultimi mesi, un cambiamento di rotta in merito alle manifestazioni e al dissenso politico.
Il popolo cinese negli ultimi tempi ha cominciato, anche se timidamente, ad alzare la voce e a manifestare il proprio malcontento riguardo alla condizione nella quale vivono ormai da anni. La Cina ha affrontato la pandemia con una politica zero Covid dura e rigida che ancora oggi viene applicata in caso di individui positivi. Ciò che viene mostrato, però, dai media cinesi non corrisponde esattamente alla realtà dei fatti. Qualcosa riesce a trapelare dal Paese nonostante sia in atto una censura serrata sull’informazione. Le immagini che ritraggono la protesta anti lockdown a Guangzhou svelano un popolo stremato che evidentemente non riesce più a reggere restrizioni proibitive soltanto per pochi casi attivi.
La Cina ha adottato una politica zero Covid rigida e metodica che ha sicuramente aiutato ad arginare i tantissimi casi che hanno poi generato una pandemia mondiale causata dal COVID-19. Ma che ora appare esagerata e con metodi discutibili che secondo i cittadini stanno indebolendo il popolo.
Durante le prime fasi della pandemia nel 2020, tutto il mondo ha ammirato il popolo cinese per il suo rigore e il rispetto estremo delle regole. Nel corso di questi due anni, i cittadini cinesi sono arrivati allo stremo della sopportazione e la vita è diventata molto difficile. Ancora oggi nel caso vengano riscontrati casi in quartiere, questo viene posto in quarantena immediata e le forze dell’ordine bloccano le vie d’uscita.
Le persone si sono trovate ormai molte volte chiuse all’interno della propria abitazione e proprio a causa della politica zero Covid si sono trovati in condizioni estreme. Cure mediche non assicurate, scarsità di cibo e salute mentale indebolita dallo stress continuo.
Basti pensare soltanto alla recente fabbrica di iPhone dove i media hanno mostrato centinaia di persone in fuga per la paura di essere costrette ad un lockdown in azienda. Che poi è quello che si è verificato. O anche il vaso di Disneyland che è stato posto in quarantena e le famiglie all’interno obbligate a restare lì.
I media hanno mostrato anche le immagini di cinesi disperati alle finestre che urlavano di avere fame e non di farcela più. Una situazione che ha portato una fascia ristretta della popolazione a manifestare contro le norme restrittive che violano la libertà e riducono i diritti umani ed essenziali di ogni cittadino.
Un popolo che ha sempre rispettato le regole e che ha dato lezione di metodica e rispetto al resto del mondo. Ora però le condizioni della popolazione sono cambiate e la violenta protesa che è avvenuta a Guangzhou ha sollevato l’attenzione del web.
Lunedì sera nella città cinese di Guangzhou chiamata anche Canton si è verificata una protesta inattesa e dalle caratteristiche inusuali per il popolo cinese.
Nel quartiere Haizhu che conta circa 1,8 milioni di persone il 5 novembre è stato imposto il lockdown dopo aver accettato dei casi positivi. Il quartiere è stato isolato immediatamente dal resto della città senza possibilità per i cittadini di uscire dalle loro abitazioni. Questo accade spesso e si è visto in diverso quartieri e regioni della Cina.
Lunedì però gli abitanti del quartiere hanno deciso di protestare contro la quarantena forzata e contro le imposizioni del governo che continua a sostenere la politica Zero Covid. Sono scesi in strada e i video che sono poi apparsi sui media raccontano una protesta violenta e inaspettata.
I manifestanti hanno sfondato le barriere della polizia e si sono scagliati contro le forze dell’ordine. Si vede addirittura che durante la rivolta viene rovesciata una macchina delle autorità locali. Una tensione che non è usale per la popolazione cinese e che ha quindi sollevato domande internazionali sul benessere delle persone e sul rispetto di esse.
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