[didascalia fornitore=”Ansa”]Veduta di una sala cinematografica[/didascalia]
L’ultima soluzione per arginare la crisi dei cinema è il biglietto ‘dinamico’. Di cosa si tratta? È un sistema, simile a quello dei voli aerei e delle prenotazioni alberghiere, che prevede un prezzo d’ingresso variabile a seconda di diversi fattori, dal giorno alle condizioni meteo, fino a considerare persino il traffico automobilistico. Con questa idea, già sperimentata con buon successo in alcune città, si conta di arginare l’emorragia di spettatori che nei primi 10 mesi del 2017, secondo i dati Cinetel, ha visto le sale italiane perdere il 12,81% di biglietti e il 13,70% di incassi.
L’idea del biglietto ‘dinamico’ nei cinema italiani è stata introdotta da una start up milanese, la Dynamitick, basandosi su un algoritmo che, come detto, tiene conto di numerosi elementi come il giorno e l’orario della proiezione, l’anticipo con cui si acquista il biglietto, la tipologia del film, la reputazione e la popolarità degli attori, le previsioni meteo, la capienza della sala e la concomitanza con altri eventi cittadini (per esempio una partita di calcio o un concerto) che potrebbero attirare pubblico o ostacolare il traffico. L’insieme di questi fattori determina un prezzo d’ingresso variabile, calcolato in pochi secondi (sia che l’acquisto venga effettuato online che al botteghino), che va da 4,5 a 8 euro per i film tradizionali e da 7 a 10 per quelli in 3D. Ciò significa che se si beccano le condizioni giuste si può assistere a un film in prima visione spendendo meno di 5 euro.
Il sistema è partito nella primavera del 2016 ed è finora stato adottato da una ventina di cinema, soprattutto multisala, per un totale di 116 schermi. E i primi risultati sono senza dubbio incoraggianti: di fronte ai dati medi registrati a livello nazionale, le sale cinematografiche che hanno scelto di sperimentare il biglietto ‘dinamico’ hanno riportato un +7,06% di ricavi e un +8,42% di biglietti venduti.
Ma cosa pensano i gestori dei cinema del biglietto ‘dinamico’? L’edizione online del Corriere della Sera ha riportato le diverse opinioni di due esercenti che riassumono pregi e difetti di questo innovativo sistema: il direttore del cinema Corso di Carpi (Modena), favorevole all’iniziativa, ha raccontato per esempio che nei primi tempi i clienti abituali avevano accolto con cautela il biglietto del cinema a prezzo variabile, ma poi la cautela ha lasciato spazio a un vero boom di prenotazioni. ‘Soprattutto i giovani sono molto attratti da questo sistema perché più vicino alle loro abitudini’, ha spiegato, ‘Nel caso di una pellicola molto attesa il risparmio supera raramente i 50 centesimi, ma per quei titoli che giocano sul passaparola, si può passare da 5 a 8 euro’. Più diffidenti, invece, i gestori del Cine City Ariston di Catania: ‘Per gli spettatori più anziani è un sistema complicato, per non parlare del fatto che a volte l’algoritmo calcola un prezzo superiore a quello che si otterrebbe sfruttando altre promozioni (tipo quella del mercoledì, ndr), e per evitare lamentele applichiamo queste ultime. E può capitare che i clienti, non vedendo il risparmio o ottenendone uno di soli 50 centesimi, si sentano presi in giro’.
Insomma, il progetto è interessante ma ancora migliorabile.
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