Il conduttore TV Ciro Di Maio, di anni quarantasette, è stato arrestato lo scorso 24 agosto a Milano e sta per essere condannato a due anni di reclusione per l’acquisto di sostanze stupefacenti.
Ciro Di Maio, conduttore televisivo, è stato arrestato lo scorso 24 agosto con l’accusa di possesso di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.
L’uomo si fece spedire a casa sua in zona Loreto, dall’Olanda, un litro della sostanza liquida incolore conosciuta anche con il nome di “droga dello stupro” (GBL, Gamma Butirrolattone).
Durante il processo sono state richieste una condanna a due anni e tremila euro di multa per il signor Di Maio dal PM di Milano, Leonardo Lesti, al giudice della sesta penale del tribunale di Milano, Paolo Guidi.
Il 5 luglio ci sarà la prossima udienza dove parlerà la difesa.
Il conduttore televisivo non è nuovo a queste condanne: in un altro procedimento a suo carico aveva ottenuto prima i domiciliari e successivamente l’obbligo di firma, sempre per un ordine di GBL, questa volta proveniente dalla Cina e di una quantità pari a quattro litri e per cui era finito in carcere a dicembre del 2020.
Il PM di Milano, contrastò le tesi della difesa e le dichiarazioni dell’uomo, dicendo che secondo lui la droga acquistata non era solo ad uso personale, fatti dimostrati già nel dicembre 2020 dalle chat trovate nel telefono dell’uomo e dai diversi acquisti effettuati online nel corso del tempo per ingenti quantità di GBL.
Il PM ha inoltre spiegato che la difesa dell’uomo non è riuscita a negare oltre ogni ragionevole dubbio la consegna del GBL ad altri ed inoltre hanno specificato il fatto che l’uomo aveva un guadagno importante e che nello stesso periodo assumeva per periodi non chiari questi grandi quantitativi di sostanze.
E’ stata richiesta la concessione delle attenuanti generiche per lo stato di malattia dell’uomo, ma il pubblico ministero è comunque scettico per quanto riguarda le dichiarazioni dell’uomo, vista l’assunzione di una sostanza che cancella la memoria a breve termine di chi l’assume.
Dopo il suo arresto Di Maio aveva dichiarato che la sostanza da lui acquistata non era destinata a spaccio o ad altro, ma solo per sé.
L’uomo dichiara di esserne dipendente e di star seguendo un programma di riabilitazione che prevedere la riduzione del consumo della sostanza un po’ alla volta.
Dall’avvocato del conduttore, Nadia Savoca, è stata sentita la testimonianza di una psicoterapeuta che tra il 2016 e il 2017 aveva in cura l’attore.
Il testimone ha raccontato che Di Maio nel 2019 la chiamò disperato per dirle di aver aumentato l’assunzione delle sostanze e che non poteva evitare di assumerle ogni due ore circa; spiegando anche che in quel periodo della sua vita l’attore stava passando attraverso una grossa crisi depressiva, che andava via via peggiorando anche a causa della continua assunzione di sostanze di cui faceva uso in quel periodo per via di un brutto giro di compagnie dell’ambiente televisivo in cui si trovava.
Nel 2019 la psicoterapeuta consigliò a Ciro Di Maio un centro specializzato, dove lui si affidò per riabilitarsi, perché con quell’uso abbondante di GBL stava rischiando la vita.
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