Una sentenza che dà giustizia, non solo alla vittima, ma anche alla sua famiglia ed, in particolare, alla sua mamma. Ciro Modugno aveva soltanto 15 anni quando fu investito ed ucciso.
La sentenza che è arrivata condanna chi l’ha investito a ben 7 anni di carcere per omicidio stradale.
Ciro Modugno: la condanna per chi lo ha ucciso
Una sentenza attesa con ansia e trepidazione dalla famiglia del giovane Ciro Modugno che, all’età di 15 anni, fu investito ed ucciso a Casal di Principe, in provincia di Caserta. Una sentenza che dà fiducia alla famiglia di Ciro e, in particolare, alla sua mamma.
Il 30enne che investì Ciro lo scorso 10 ottobre 2021 è stato condannato a 7 anni e quattro mesi di carcere con l’accusa di omicidio stradale. Lui era a bordo della sua auto quando investì Ciro che, invece, si trovava in sella al suo scooter.
La condanna è arrivata in conferma a quello che gli era già stato inflitto in primo grado, dal tribunale di Napoli Nord lo scorso aprile. Ad oggi, il 30enne è agli arresti domiciliari. La gioia e la soddisfazione per la sentenza che dà giustizia a suo figlio, arriva dalla mamma di Ciro che, con poche e semplici parole, esprime le sue sensazioni a chi l’ha intervistata.
L’aver ottenuto quasi il massimo della pena per il reato di omicidio stradale è, per Nunzia Covelli, la mamma del 15enne Ciro, una grande soddisfazione. Una sentenza che, come spera la madre del giovanissimo ucciso, possa servire a scuotere le coscienze e a cambiare anche una legge per ridare fiducia a tutte quelle famiglie che, ad oggi, piangono un proprio caro rimasto vittima della strada.
Ciro fu investito da un’auto contromano
Secondo la ricostruzione dei fatti, l’auto che investì Ciro correva ad alta velocità sulla strada dove Ciro stava transitando con il suo motorino. Il 30enne aveva imboccato contromano la strada dove Ciro stava transitando e, da lì, avrebbe travolto il ragazzino in scooter. L’impatto fu violento e il giovane rimase lì sull’asfalto. Fu immediatamente soccorso e trasportato al locale ospedale di Aversa, in provincia di Caserta, ma il suo cuore smise di battere poche ore dopo.
Dai test tossicologici ed alcolemici effettuati dopo l’arresto, il 30enne (allora 29enne) risultò positivo all’alcool e alla cocaina. Fu poi arrestato.
In primo grado, il 30enne che era alla guida era stato condannato a 7 anni. Ora, anche in secondo grado, questa condanna gli è stata confermata e, al momento, si trova agli arresti domiciliari.
La mamma di Ciro è soddisfatta sì, ma ringrazia anche tutti coloro che, in questi lunghi mesi, l’hanno sostenuto e supportata in questo immenso dolore, in particolare le associazioni “Familiari e Vittime della strada” e “Mamme Coraggio” che, come racconta Nunzia, sono state per lei “un vero e proprio punto di forza”.
Una sentenza che prova a ridare speranza ad una madre che, sì, non rivedrà più suo figlio, ma che di certo potrà combattere insieme a tanti altri familiari, i cui congiunti sono rimasti vittime della strada, per dar loro una giusta e degna giustizia.