La vittima, Alika Ogorchukwu, 39 anni, avrebbe fatto un apprezzamento di troppo sulla fidanzata dell’aggressore, un operaio 32enne originario di Salerno.
L’uomo l’avrebbe quindi stordito con la stampella che l’ambulante utilizzava per camminare, poi l’avrebbe finito a mani nude, tutto questo sotto gli occhi di passanti e commercianti, molti dei quali hanno filmato l’aggressione.
Nessuno però è intervenuto per aiutare il 39enne, che era ormai diventato un volto noto tra quelle strade e che non aveva mai infastidito nessuno.
Un apprezzamento di troppo o un tentativo troppo ‘insistente’ di vendere la merce che gli dava da vivere: sarebbero questi i motivi alla base del terribile omicidio di Alika Ogorchukwu, l’ambulante 39enne di origini nigeriane, ucciso a Civitanova Marche, nel pomeriggio di venerdì.
A compiere il brutale omicidio, un 32enne originario di Salerno, ma da tempo residente nella cittadina maceratese.
Filippo Claudio Giuseppe Ferlazzo, questo il nome dell’aggressore, stava passeggiando su corso Umberto con la fidanzata, quando a vittima, di origini nigeriane, avrebbe fatto un apprezzamento sulla ragazza (stando a quanto riferito dallo stesso killer).
Ferlazzo non ci avrebbe pensato due volte: ha sottratto ad Alika la stampella che utilizzava per camminare, dopo essere stato vittima di un incidente in bici lo scorso anno, e lo ha colpito più volte.
Quando il 39enne era a terra, gli è salito addosso e lo ha finito a mani nude, strozzandolo.
Mentre Alika Ogorchukwu moriva sotto la furia del suo assassino, tanti sono stati i passanti che hanno filmato gli istanti che hanno preceduto la sua morte.
Nessuno però è intervenuto in suo soccorso. Qualcuno ha minacciato Ferlazzo di chiamare la Polizia, ma quando il 118 e le forze dell’ordine sono intervenute, per il 39enne non c’era ormai più nulla da fare.
«Guarda che lo ammazzi, guarda che chiamo le guardie»
si sente dire da un passante che portava a spasso il suo cane.
Nessuno però ha avuto il coraggio, o la voglia, di soccorrere quell’uomo brutalmente assassinato.
Alika Ogorchukwu, 39 anni da compiere il prossimo dicembre, risiedeva a San Severino Marche, ma spesso si spostava con la sua bancarella verso Civitanova, per vendere piccoli oggetti o chiedere l’elemosina.
Tra quelle strade era un volto conosciuto.
“Non era una persona molesta, era buono, non cercava mai guai”
ha detto il legale della famiglia.
Il presunto assassino, che si è subito dileguato dopo aver ucciso Alika, è stato fermato e interrogato. Questa mattina è stato disposto il trasferimento in carcere.
L’uomo è accusato di omicidio e rapina: Ferlazzo avrebbe infatti rubato il cellulare della vittima.
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