Dopo mesi di trattative, arriva uno storico accordo sul clima tra Usa e Cina, per far fronte ai grandi sconvolgimenti che stanno interessando l’intero pianeta, al fine di giungere ad una significativa riduzione delle emissioni di gas serra nel prossimo futuro. In attesa del previsto summit nel 2015 sulle questioni ambientali, gravava la pesante incognita delle nuove potenze economiche, Cina in primis, che sembravano restie ad accettare una tale riduzione: l’annuncio dell’accordo, giunto ieri a Pechino in una conferenza congiunta dei leader Barack Obama e Xi Jinping, segna un decisivo cambio di passo e apre orizzonti insperati per il futuro della Terra.
I due giganti economici e geo-politici del pianeta hanno fissato nuovi limiti per le emissioni di gas serra, principali responsabili dei cambiamenti climatici che stanno investendo la Terra: in particolare l’amministrazione statunitense si è impegnata a ridurre le emissioni del 25-28 per cento entro il 2025, sulla base dei dati fissati nel 2005, mentre la Cina, che vive una fase di inarrestabile espansione economica negli ultimi anni, ha preso l’impegno di fermare l’aumento delle emissioni entro l’anno 2030. I due Paesi parevano fino ad oggi piuttosto distanti sulle questioni climatiche, ma questo compromesso, raggiunto a pochi mesi dalla conferenza sul clima di Parigi 2015, in cui verranno discussi gli obiettivi per la riduzione delle emissioni e dei mutamenti necessari nel campo della produzione e del consumo energetico da parte della comunità internazionale, appare una vittoria insperata.
Andando nello specifico dell’accordo Usa-Cina, il Paese orientale ha promesso anche di aumentare la percentuale di energia prodotta non da combustibili fossili al 20 per cento del proprio totale entro il 2030, una percentuale più che raddoppiata rispetto ai valori dello scorso anno, quando era meno del 10 per cento: in base a quanto stabilito, la Cina dovrà sviluppare mille gigawatt di energia pulita da fonti rinnovabili e dal nucleare, due settori in forte espansione nel Paese. Per Obama, dopo la recente debacle elettorale, si tratta indubbiamente di una vittoria significativa, che impegnerà onerosamente anche il suo Paese: Usa e Cina sono infatti responsabili della produzione di circa il 45 per cento delle emissioni di CO2 prodotte al mondo, e aver trovato un accordo con la Cina, che proprio lo scorso anno aveva superato l’intera Unione Europea nel volume di emissioni pro-capite, potrebbe rappresentare il primo passo significativo per giungere all’ambizioso obiettivo di riduzione delle emissioni fissate nei summit internazionali precedenti.
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