Dopo una pausa di 5 anni, torna a soffiare sulla Terra El Niño, l’anomala corrente calda che periodicamente si forma sulle coste occidentali del Sudamerica, influenzando il clima di tutto il pianeta. Prepariamoci quindi ad un 2015 complessivamente di caldo eccezionale, pronto ad infrangere tutti i record precedenti. La potenza di El Niño è di quelle devastanti, e i climatologi concordano che le tracce che lascerà su molti continenti saranno di notevole impatto, portando piogge intense ed alluvioni in alcune zone del mondo, e periodi di lunga siccità in altre.
Il nome rievoca quello di un ragazzino un po’ discolo, ma sono tutt’altro che marachelle innocenti quelle generate da questa corrente, che si forma al largo delle coste del Perù all’incirca nel periodo di Natale. Solitamente l’intervallo di tempo è tra i 4 e i 7 anni, ma gli scienziati ancora non hanno trovato una spiegazione al perché si formi tale fenomeno atmosferico e quando ritornerà con esattezza: quel che è certo, come spiega al quotidiano la Repubblica l’esperto Vincenzo Ferrara, è che ‘El Niño provoca effetti molto consistenti e diversi nelle varie aree del pianeta. Porterà piogge violente e alluvioni in Cile, Perù, Bolivia. E avrà un effetto opposto in Australia e in Indonesia, scatenando lunghe siccità e temperature molto alte. Il clima diventerà ancora più secco nell’Africa subsahariana e nel golfo di Guinea. E le correnti aeree di alta quota verranno modificate‘. Soltanto 50 anni fa circa si è cominciato a comprendere la natura di El Niño e soprattutto la sua dimensione globale, trovando un nesso tra le alluvioni che colpivano il Sudamerica e i roghi che incendiavano l’Asia contemporaneamente.
Quali sono le conseguenze peculiari di El Niño? Generalmente la temperatura dell’acqua aumenta di un paio di gradi, ma negli ultimi anni si è verificato un’intensificazione del fenomeno che ha mietuto migliaia di vittime, attraverso tornado, cicloni, siccità, colpendo un’area molto vasta della Terra. In qualche caso c’è anche chi beneficia dell’arrivo di El Niño, come racconta in un libro il fisico Antonio Navarra riportando le memorie di un viaggiatore europeo che si trovava in una regione arida del Perù nel 1891, in cui narra di zone aride che diventano improvvisamente fertili, con tutte le conseguenze positive per la popolazione locale che un evento del genere può comportare. Ma la maggior parte delle zone interessate da El Niño dovranno pagare un conto molto salato per il suo formarsi: e se è vero che non è possibile stabilire con precisione adesso l’intensità del fenomeno, le prime avvisaglie di un caldo record, superiore a qualsiasi rilevazione statistica precedente, non lasciano presagire nulla di buono.
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