Come salvare le foreste europee a rischio a causa dei mutamenti del clima? Uno studio realizzato dai ricercatori del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura dell’università della Tuscia e dell’European Forest Institute, pubblicato sulla rivista scientifica Nature, ritiene non solo che sia possibile salvare le piante caratteristiche del Vecchio Continente dall’aumento delle temperature e dagli sconvolgimenti climatici, ma individua addirittura cinque passi che consentirebbero la tutela delle foreste agendo nell’immediato. Insomma non dobbiamo arrenderci al catastrofismo e all’ineluttabilità dei cambiamenti atmosferici in atto, e le conseguenze che stanno comportando alle biodiversità presenti sul territorio.
Dal leccio mediterraneo al pino scandinavo, sono molte le piante tipiche a rischio nelle foreste europee, che coprono il 40 per cento del territorio continentale e pongono un argine al riscaldamento globale e all’inquinamento assorbendo il 9 per cento del carbonio prodotto dall’uomo. Non senza strascichi, purtroppo: le foreste sono infatti sempre più minacciate da incendi, siccità, ondate di calore ed un’industrializzazione crescente, e bisogna agire in fretta per tutelarle, prima che i danni si rivelino irreparabili. Secondo i ricercatori occorre innanzitutto selezionare mediante interventi selvicolturali le specie arboree, in base alle loro capacità di adattamento alle condizioni climatiche e ai disturbi ambientali, favorire l’assorbimento di carbonio aumentando l’intensità dei diradamenti e dei tagli, e poi alimentare l’espansione di boschi con variabilità genetica allo scopo di contrastare attacchi patogeni.
A queste prime tre azioni vanno poi aggiunti un maggiore impegno nell’utilizzo della biomassa forestale, attraverso incentivi per consumare energia da fonti rinnovabili, e infine la cosa più difficile, ovvero far comprendere alla maggioranza della popolazione e dei governi che è necessario raggiungere un buon livello di protezione ambientale in armonia con lo sviluppo del territorio, senza che la logica del profitto prevalga sempre su tutto e prima di ogni altro aspetto. Queste cinque mosse, spiegano gli esperti, oltre a consentire una gestione sostenibile delle foreste europee, presentano altri aspetti favorevoli, ovvero la prevenzione del dissesto idro-geologico, la conservazione della biodiversità e la salvaguardia del paesaggio, un freno ai cambiamenti climatici e persino un utile contrasto agli incendi. Non esistono buone ragioni dunque per non applicare nell’immediato questo pentalogo, e salvaguardare le foreste europee da un destino tutt’altro che fatale.
Il volto di una madre che ha perso una figlia racconta spesso più di mille…
Un silenzio solenne avvolgeva le strade, rotto solo dal suono cadenzato dei passi e dal…
Ci sono momenti in cui sembra impossibile mantenere la concentrazione. La mente vaga, le distrazioni…
La stagione fredda porta con sé molte domande sulla routine quotidiana, ma c’è un gesto…
Se c'è un momento in cui tutto sembra sospeso, è quando un atleta raggiunge un…
Il riscaldamento a pavimento è una delle soluzioni più moderne e apprezzate per il comfort…