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Meteo

Clima: i ghiacciai respirano grazie alla neve di primavera

Clima, le recenti condizioni meteo spesso instabili e più fredde rispetto alla media hanno dato respiro ai ghiacciai che hanno sperimentato una tregua al trend intrapreso da anni che porta ad una fusione costante.

Neve di primavera in Austria – Nanopress.it

Nonostante l’accumulo di neve fresca piuttosto significativo del periodo Aprile-Maggio 2023, il bilancio invernale dei ghiacciai austriaci si attesta nella media pluriennale. Questo significa che la quantità di neve che si è depositata sulle cime montuose è stata bilanciata dalla fusione estiva e dalla perdita di massa glaciale.

Clima, la primavera porta respiro ai ghiacciai

Nel panorama montuoso dell’Austria, le abbondanti nevicate che si sono verificate tra aprile e maggio hanno portato un po’ di sollievo ai ghiacciai dopo un inverno caratterizzato da scarse precipitazioni. Il bilancio invernale complessivo si attesta nella media pluriennale, come dimostrano le misurazioni condotte sulla catena montuosa Alti Tauri da Geosphere Austria, un’organizzazione specializzata nel monitoraggio delle risorse naturali.

Neve in Austria – Nanopress.it

Secondo Anton Neureiter, un esperto nel campo, il tempo estivo riveste un’importanza ancora maggiore dell’inverno per lo sviluppo a lungo termine dei ghiacciai austriaci. Le nevicate tardive sono particolarmente significative per il bilancio di massa della metà invernale dell’anno. Neureiter spiega che se le misurazioni fossero state effettuate il 1° maggio anziché il 25 maggio, il bilancio di massa invernale sarebbe stato inferiore di circa il 15%. Questo sottolinea l’importanza di tenere in considerazione il periodo preciso delle misurazioni per ottenere una valutazione accurata delle condizioni dei ghiacciai.

Misurazione dei ghiacciai

Geosphere, in collaborazione con l’Università delle risorse naturali e delle scienze della vita di Vienna, esegue ogni primavera le misurazioni sui ghiacciai dell’Hoher Sonnblick, in particolare sui ghiacciai Goldbergki e Kleinfleißkees. Per calcolare l’aumento di massa dello scorso inverno, sono state utilizzate sonde in circa 450 punti del ghiacciaio per determinare lo spessore della neve, mentre la densità della neve è stata misurata in altri cinque punti all’interno dei banchi di neve.

Calcolo della densità della neve – Nanopress.it

Questo approccio dettagliato alle misurazioni fornisce un quadro più completo della situazione dei ghiacciai austriaci e contribuisce alla comprensione delle dinamiche climatiche a lungo termine. È importante continuare a monitorare attentamente questi dati per valutare gli effetti del cambiamento climatico e adottare misure adeguate per la conservazione delle risorse idriche di montagna.

Clima, i dati sono positivi

Le prime stime effettuate mostrano un aumento di peso. Uno sguardo più ravvicinato ai dati rivela che, alla fine di maggio, l’altezza media della neve a Goldbergkes è stata di 415 cm, registrando un modesto incremento di 10 cm rispetto alla media degli anni precedenti.

Misurazioni di neve a Goldbergkes – Nanopress.it

Tale dato corrisponde ad un aumento della massa del 6% rispetto alla media storica. Anche sui ghiacciai di Kleinfleißkees, l’altezza media della neve ha superato la media di 10 cm. Inoltre, l’aumento di peso, pari a 1550 kg per metro quadrato, è risultato essere addirittura dell’8% superiore alla media.

Clima estivo fondamentale per i ghiacciai

E’ importante tenere presente che, per il livello di fusione dei ghiacciai a lungo termine, il clima estivo gioca un ruolo fondamentale. Anton Neureiter, esperto nel campo, spiega che è cruciale considerare se, durante l’estate, occasionali raffiche di aria fredda portino neve sui ghiacciai.

Ghiacciai – Nanopress.it

Infatti, uno strato di neve fresca e candida riflette quasi completamente i raggi del sole. Tale situazione offre una protezione dai processi di fusione per un periodo che può durare fino a una settimana.

Al contrario, un ghiacciaio privo di neve fresca assume un colore più scuro e assorbe una maggiore quantità di radiazione solare. In tal caso, è elevato il rischio di perdere fino a mezzo metro di spessore di ghiaccio in soli sette giorni.

Ghiacciai sentinelle del clima

Questa dinamica evidenzia l’importanza cruciale di comprendere le relazioni che intercorrono tra le condizioni meteorologiche e il bilancio dei ghiacciai. Monitorare attentamente gli eventi climatici estivi e i loro effetti sullo scioglimento dei ghiacciai è essenziale per valutare l’impatto del cambiamento climatico sulle risorse idriche di montagna e per prendere misure adeguate per la loro conservazione.

Fusione – Nanopress.it

Continuare a investigare tali fenomeni climatici e ad analizzare i dati ci consentirà di progredire nella comprensione dei complessi processi che coinvolgono i ghiacciai e di sviluppare strategie di adattamento e mitigazione più efficaci.

Indicatori del clima che cambia

I ghiacciai sono considerati uno dei principali indicatori del cambiamento climatico in corso. Questi imponenti e suggestivi corpi di ghiaccio sono spesso considerati un simbolo della bellezza e dell’imponenza delle regioni montuose. Il trend di perdita, tuttavia, è piuttosto importante a causa delle profonde trasformazioni dovute all’aumento delle temperature globali.

Il cambiamento climatico è innescato principalmente dall’aumento delle emissioni di gas serra, come anidride carbonica e metano, nell’atmosfera. Questi gas serra, prodotti principalmente da attività umane come l’uso di combustibili fossili e l’industria, intrappolano il calore all’interno dell’atmosfera terrestre, causando un riscaldamento progressivo del pianeta.

Variazioni di temperatura

I ghiacciai sono estremamente sensibili alle variazioni di temperatura e alla quantità di precipitazioni. L’aumento delle temperature porta alla fusione dei ghiacciai, mentre la diminuzione delle precipitazioni riduce l’accumulo di neve e ghiaccio. Questo squilibrio tra fusione e accumulo porta a una riduzione del volume dei ghiacciai nel corso degli anni.

Rapida fusione – Nanopress.it

Negli ultimi decenni, i ghiacciai di tutto il mondo hanno registrato una perdita significativa di massa glaciale. Ciò ha portato a una serie di conseguenze, tra cui il rialzo del livello del mare, la diminuzione delle riserve di acqua dolce, l’alterazione degli ecosistemi di montagna e il cambiamento dei modelli di distribuzione delle precipitazioni.

Clima: conseguenze della fusione

Oltre all’impatto locale, la diminuzione dei ghiacciai contribuisce anche al rialzo del livello del mare. Il disgelo dei ghiacciai, insieme all’apporto di acqua proveniente dai ghiacci polari, sta contribuendo all’aumento delle acque oceaniche. Una situazione che mette a rischio numerose comunità costiere in tutto il mondo.

Aumento del livello del mare – Nanopress.it

Il monitoraggio dei ghiacciai e lo studio del loro comportamento forniscono importanti informazioni scientifiche sull’evoluzione del clima globale. Gli scienziati utilizzano dati come l’altezza, lo spessore e l’estensione dei ghiacciai per comprendere meglio il cambiamento climatico e per fare previsioni sul futuro del clima terrestre.

Gianfranco Spensieri

Meteorologo professionista - Sono nato a Campobasso nel mese di settembre del 1980, sono laureato in Ingegneria Civile e Ambientale. Nel corso degli anni ha approfondito in modo particolare tutte le tematiche relative all’innesco delle frane superficiali in rapporto alle precipitazioni e analizzato le principali cause relative all'inquinamento atmosferico. Dal 2017 collaboro quotidianamente con la Testata Giornalistica Regionale della Rai facendo parte dei meteorologi di Rai Meteo per quanto concerne la regione Molise. Da marzo 2023 entra a far parte della squadra di NanoPress curando la parte meteo e ambiente.

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