Abbiamo visto come il 2022 sia stato l’anno degli eventi estremi per quanto riguarda il clima, ora un bilancio lo conferma.
Sembra infatti, dalla ricerca pubblicata dall’Osservatorio CittàClima di Legambiente, che ci siano stati il 55% di fenomeni climatici gravi in più rispetto all’anno precedente.
I dati del bilancio di Legambiente per quanto riguarda il monitoraggio degli eventi climatici estremi, ha mostrato dei risultati preoccupanti.
La ricerca condotta insieme al gruppo Unipol ha registrato 310 fenomeni climatici fuori dal normale nel 2022, il 55% in più rispetto al 2021.
Fra alluvioni, ondate di caldo anomalo e dal lato opposto, gelo intenso, il 2022 è stato un anno nero per il clima nella nostra penisola. Ancora, frane, mareggiate e grandinate hanno contribuito a peggiorare lo stato del terreno, già impoverito dal prolungato periodo di siccità e caldo torrido.
Questo è cominciato dai mesi primaverili ed è terminato ad agosto ma ha portato le varie amministrazioni comunali a prendere provvedimenti per razionare l’acqua che scarseggiava.
Molti raccolti sono andati in rovina e ci sono state tragedie come quella della Marmolada, in cui un ghiacciaio si è letteralmente staccato a causa delle temperature anomale, travolgendo degli escursionisti.
Siamo arrivati poi all’autunno e l’evento più significativo è stato l’alluvione nelle Marche che ha provocato frane ed esondazioni dei fiumi, con diversi morti e feriti.
Parlando di numeri, sono 310 i fenomeni estremi che hanno caratterizzato in diversi periodi, l’anno appena trascorso.
Queste tragedie climatiche hanno avuto un risvolto molto grave in termini di danni all’ambiente ma soprattutto di vite umane, infatti sono state 29 le vittime.
Nello specifico ci sono stati 104 casi di allagamenti e alluvioni dovuti a piogge intense, 81 casi di danni da trombe d’aria e raffiche di vento, 29 grandinate, 28 episodi gravi dovuti a siccità prolungata e 13 esondazioni fluviali.
Un quadro terribile con temperature estreme che hanno danneggiato anche infrastrutture e il patrimonio storico della nostra penisola.
Dalla ricerca emergono anche le regioni più colpite, ovvero la Lombardia, il Lazio e la Sicilia, anche se a livello territoriale il Nord è stato il più afflitto dal meteo estremo. Segue il Sud e il Centro.
A livello locale invece, la città più colpita è stata Roma.
Rilevanti anche i casi in Toscana, precisamente 25. Prima di questa regione abbiamo come detto al primo posto la Lombardia con 37 casi, il Lazio con 33 e la Sicilia con 31.
Stefano Ciafani di Legambiente ha espresso preoccupazione per la fotografia emersa dalla ricerca.
Il quadro preoccupante è evidenziato anche dal fine anno di stampo primaverile, in un periodo che invece dovrebbe essere freddo e nuvoloso. Alla parte opposta abbiamo avuto una tempesta artica in America con decine di morti, così come l’ondata di freddo in Giappone.
Nella lotta alla crisi climatica il nostro Paese è ancora in grave ritardo e al governo Meloni, Legambiente chiede alcune azioni urgenti come l’approvazione del Piano nazionale di adattamento climatico.
Poi dovrebbero seguire lo stanziamento di risorse economiche per attuare tale piano, l’aggiornamento del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima agli obiettivi europei di riduzione dei gas climalteranti del RePowerEu.
Ancora vengono richiesti impianti a fonti rinnovabili.
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