Con la riforma del mercato del carbonio fino al 2034 il clima è messo a rischio poiché l’Ue continua a favorire i grandi inquinatori.
La riforma prevede quote di emissione gratis.
Dopo 30 ore di negoziati il Parlamento europeo, la Commissione e il Consiglio si sono accordati per modificare il sistema Ets, il principale strumento adottato dall’Unione europea per raggiungere gli obiettivi di riduzione della CO2 nei principali settori industriali e nel comparto dell’aviazione.
Sono state apportate modifiche anche alla carbon tax e al Fondo sociale per il clima. Si evince da questo incontro al vertice che le industrie che lavorano nel settore dell’acciaio continueranno ad essere favorite, così come quelle del cemento e della chimica.
Secondo diverse Ong che si battono in difesa dell’ambiente, in questo modo non si raggiungeranno gli obiettivi del pacchetto Fit for 55 che prevede delle normative per ridurre le emissioni inquinanti in modo da diminuirle del 55%.
La Ue viene accusata da queste associazioni di non fare abbastanza per contenere l’aumento delle temperature globali, dal canto suo però il Consiglio europeo parla di vittoria che consentirà di incentivare il lavoro dei principali settori dell’economia, supportando al tempo stesso le microimprese in transizione.
Le Ong ambientaliste sono le prime a puntare il dito contro i vertici europei, smentendo quest’ultima tesi e spiegando invece che si sta facendo pochissimo a favore dell’ambiente e per ridurre effettivamente le dannosissime emissioni di Co2 nell’aria.
L’accordo raggiunto durante l’incontro di ieri sera, favorisce ancora i grandi inquinatori come le industrie che lavorano l’acciaio, il cemento e le sostanze chimiche. Questi continueranno a beneficiare di quote di emissione gratis fino al 2034, incassando 400miliardi di euro sottoforma di sussidi.
Tornando all’Ets, uno degli obiettivi era quello di contenere l’aumento della temperatura globale sotto il limite di 1,5 gradi, ma secondo gli attivisti così non ci si riuscirà.
Riassumendo, per rendere le aziende europee più competitive rispetto alle analoghe straniere, sono state pensate le quote gratuite.
“Il principio di ispirazione doveva essere che Chi inquina, paga ma si è molto lontani da quello slogan”
ha dichiarato Camille Maury del WWF.
Il sistema delle quote si applicherà nei prossimi anni anche a benzina e diesel per il trasporto e al carburante per riscaldare gli edifici.
Il nuovo Ets 2 comporterà costi aggiuntivi per i cittadini, per questo motivo sono stati stanziati 87 miliardi di euro per alimentare il Fondo sociale per il clima che interverrà appunto in favore dei vulnerabili, sostenendo il reddito per affrontare l’aumento dei prezzi, contributi per effettuare l’isolamento termico alle abitazioni e sostegni per acquistare veicoli a basse emissioni.
Il Wwf aggiunge che:
“Parlamento e Consiglio non si sono accordati sull’esclusione dei combustibili fossili, quindi il fondo rischia di vincolare per molto tempo chi non può permettersi soluzioni basate su energie rinnovabili”.
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