Clima: anno 2022 da record per la perdita di ghiaccio nel settore alpino. Vaste aree del territorio Europeo sono uscite devastate da un inverno particolarmente avaro di precipitazioni oltre che di temperature elevate.
In particolare il settore alpino, ivi compreso quello Italiano, ha registrato pesanti perdite in termini di estensione e di profondità del ghiaccio. In tutta Europa, ad esclusione della sola Scandinavia, si sono registrati cali considerevoli.
L’inverno dell’anno preso in considerazione ha mostrato i suoi lati più negativi. Una lunga fase siccitosa seguita, poi, da un periodo particolarmente caldo e secco ossia l’estate del 2022. Di conseguenza, sono mancati sia i fenomeni invernali che quelli tipici primaverili e notoriamente nevosi alle quote alpine.
Una situazione che non è poi migliorata nel periodo autunnale con la presenza di pressione elevata sui settori alpini occidentali, condizioni meteo stabili e precipitazioni assai rare e particolarmente isolate.
La criosfera è una delle componenti chiave del sistema terrestre, la quale riveste un ruolo fondamentale nell’equilibrio climatico globale. La sua estensione e la sua dinamica sono strettamente connesse alle fluttuazioni della temperatura e alla presenza di precipitazioni.
In Europa, la copertura nevosa e i ghiacciai sono tra le forme di criosfera più importanti. La neve, ad esempio, svolge un ruolo essenziale nella regolazione termica del suolo, nell’apporto di acqua alle falde acquifere e nel deflusso dei fiumi.
Cambiamenti nella quantità e nella distribuzione della neve possono quindi avere effetti significativi sulla disponibilità di acqua dolce e sulle condizioni di vita delle comunità locali.
Anche i ghiacciai europei sono di grande importanza, in quanto la loro massa è in diretta relazione con il bilancio idrico e con l’innalzamento del livello del mare. La riduzione dei ghiacciai è infatti uno dei sintomi più evidenti del cambiamento climatico globale e la loro diminuzione costante rappresenta una minaccia per l’ambiente e per le comunità che vivono nelle zone montuose.
Tuttavia, il fenomeno del disgelo dei ghiacciai non è l’unico problema legato alla criosfera. Il permafrost, ad esempio, rappresenta una forma di suolo permanentemente congelato, che riveste un’importanza ecologica notevole per la conservazione della biodiversità. Tuttavia, il riscaldamento globale sta accelerando la sua degradazione, con il conseguente rilascio di grandi quantità di gas serra nell’atmosfera.
La copertura nevosa e gli strati di ghiaccio sulla Terra stanno subendo cambiamenti significativi in tutto il mondo a causa dei cambiamenti climatici. Questi cambiamenti hanno un impatto significativo sui sistemi naturali e sull’equilibrio ambientale globale. Ad esempio, la riduzione della copertura nevosa può portare a cambiamenti nelle precipitazioni e nel flusso dei fiumi, causando potenzialmente inondazioni o siccità.
In Europa, la copertura nevosa e i ghiacciai stanno subendo un forte declino. Ciò ha conseguenze dirette sulle risorse idriche e sulla biodiversità degli ecosistemi alpini e subalpini. La riduzione della copertura nevosa e dei ghiacciai può portare ad un aumento della vulnerabilità di tali ecosistemi alle perturbazioni climatiche.
Inoltre, la perdita di ghiaccio dalle calotte glaciali e dai ghiacciai può influire sull’innalzamento del livello del mare, mettendo a rischio le comunità costiere e la loro economia. La diminuzione della copertura nevosa e la perdita di ghiaccio può anche avere un impatto sull’agricoltura e sull’approvvigionamento idrico in molte parti del mondo.
Le ricerche in corso sui ghiacciai e sulla copertura nevosa stanno contribuendo a migliorare la comprensione dei modelli climatici e delle tendenze a lungo termine, al fine di sviluppare strategie efficaci per mitigare i cambiamenti climatici e adattarsi alle loro conseguenze.
Il cambiamento climatico ha un impatto diretto sulle risorse idriche a livello globale. In molte parti del mondo, l’acqua dolce viene fornita principalmente da ghiacciai e nevi.
Tuttavia, il rapido scioglimento dei ghiacciai ha portato a una diminuzione della quantità di acqua dolce disponibile per molte comunità, causando problemi di approvvigionamento idrico. Ciò ha portato a una maggiore dipendenza dalle risorse idriche sotterranee e dalle fonti di acqua superficiali, che a loro volta sono soggette a scarsità e inquinamento.
Il monitoraggio dei ghiacciai e della copertura nevosa è essenziale per comprendere l’impatto del cambiamento climatico sulla disponibilità di acqua dolce e per prevenire potenziali conseguenze negative sull’agricoltura, l’industria, il turismo e le comunità che dipendono da tali risorse.
Inoltre, il continuo scioglimento dei ghiacciai può aumentare il rischio di frane e valanghe nelle regioni montuose, mettendo a rischio la sicurezza delle persone che vivono in queste aree.
Oltre a ciò, la riduzione della massa dei ghiacciai può anche portare alla liberazione di gas a effetto serra, tra cui metano e anidride carbonica, che sono intrappolati nelle aree di permafrost. Ciò può portare ad un ulteriore aumento delle temperature globali e all’aggravamento del cambiamento climatico.
Il clima europeo invernale è stato eterogeneo con alcune regioni che hanno sperimentato condizioni più umide della media, mentre altre hanno visto condizioni più secche. Il nord e alcune parti dell’Europa orientale hanno ricevuto maggiori precipitazioni del solito, mentre le regioni sud-occidentali e le Alpi sono state invece più secche. Nel complesso, le temperature sono state più elevate della media in gran parte dell’Europa, ad eccezione di alcune zone come la Scandinavia settentrionale, l’Islanda e parti della Turchia.
Le aree della Scandinavia che hanno registrato maggiori precipitazioni e temperature leggermente inferiori alla media, hanno avuto un numero di giorni di neve superiore alla media durante l’inverno.
Tuttavia, gran parte dell’Europa centrale e sud-orientale ha avuto meno giorni di neve rispetto alla media, fino a 50 giorni in alcune località. La mancanza di neve invernale ha un impatto significativo sulla quantità di acqua disponibile durante la primavera e l’estate, poiché lo scioglimento della neve è una fonte importante di acqua per molti fiumi europei. Le anomalie negative del numero di giorni di neve, combinati con le temperature calde e le ondate di caldo durante tutto l’anno, hanno probabilmente contribuito ad una grave siccità in molte regioni.
In particolare, nelle Alpi italiane, al culmine della siccità, il deficit di neve ha raggiunto il 60%. Questa carenza di neve è stata un fattore importante che ha influenzato lo scioglimento dei ghiacciai, poiché la neve accumulata in inverno e in primavera svolge un ruolo importante nell’accumulo di ghiaccio.
La copertura nevosa può anche ritardare lo scioglimento del ghiaccio del ghiacciaio in primavera e in estate, aumentando l’albedo dei ghiacciai. Il monitoraggio delle precipitazioni e della copertura nevosa invernale è fondamentale per comprendere l’impatto dei cambiamenti climatici sui ghiacciai e sulla disponibilità di acqua dolce.
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