Da un rapporto federale preliminare, redatto da 13 agenzie e non ancora approvato dall’amministrazione Trump (notoriamente scettica sulla questione), ma pubblicato dal New York Times, che ne ha ottenuto una copia riservata, è emerso che le temperature medie negli Stati Uniti nel corso degli ultimi dieci anni sono drammaticamente aumentate, raggiungendo il picco più alto da 1.500 anni. Tra le pagine si legge: ‘Gli americani avvertono ora gli effetti del cambiamento climatico. Quanto il clima cambierà in futuro dipende dalle emissioni’.
Il rapporto governativo statunitense denuncia i gravi effetti dei cambiamenti climatici, evidenziando che l’attività umana è senza dubbio tra le prime cause della distruzione a cui stiamo lentamente assistendo. Considerati i risultati emersi, di fatto in netto contrasto con le posizioni del Presidente Trump e la scelta di abbandonare il Trattato Cop21 di Parigi sui cambiamenti climatici, gli scienziati temono che la Casa Bianca possa insabbiare le conclusioni dello studio: ‘Le prove del cambiamento climatico sono abbondanti, dall’alto dell’atmosfera alla profondità degli oceani’, si legge nella bozza.
Le conseguenze del surriscaldamento globale, per gli scienziati, sono già evidenti, inoltre, l’innalzamento delle temperature registrato negli ultimi sessant’anni è causato dalle attività umane. Nell’arco di tempo compreso tra il 1880 e il 2015, le temperature sono lievitate di 1,6 gradi Fahrenheit (ovvero 0,9°), mentre dal 1980 l’aumento termico è stato decisamente più importante, tanto da condurre al clima più caldo degli ultimi 1500 anni.
‘Ci sono evidenze che dimostrano come le attività umane, specialmente le emissioni di gas serra, sono le principali responsabili per i cambiamenti climatici rilevati nell’era industriale. Non ci sono altre spiegazioni alternative, non si tratta di cicli naturali che possano spiegare questi cambiamenti climatici’, si legge nel rapporto.
Il timore degli scienziati riguarda anche il futuro delle ricerche, si teme che Trump possa sospenderle, vanificando tutto il prezioso lavoro svolto sinora e soprattutto mettendo in serio pericolo il Pianeta. Non dimentichiamo che il Presidente degli Stati Uniti, oltre al ritiro da Cop21, ha scelto come direttore dell’Epa, l’Environmental Protection Agency, Scott Pruitt, un personaggio noto per il suo scetticismo riguardo all’impatto del cambiamento climatico.